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Sagra della polenta del martedi’ grasso a Nemoli |
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8/02/2016 | Solenni festeggiamenti nella valle del Noce per l’ultimo giorno di Carnevale. Il martedì grasso, infatti, Nemoli – assurge a ruolo di “paese della cuccagna” o di “Bengodi” apparecchiando la pantagruelica Sagra della Polenta, con quintali di “oro giallo”, lucanica e nettare di Bacco per migliaia di ospiti.
Il tradizionale appuntamento ha origini plurisecolari, affondando le radici nel carattere girovago dei calderai che portarono qui la “dolce consuetudine” popolare.
E’ la gastronomia, dunque, a farla da padrona. Non a caso “Carnevale deve morire a pancia piena” e mostrare – come un tempo facevano le classi subalterne – il colletto unto ai padroni, in segno di riscatto dalla miseria seppure per un giorno.
S’inizia di prima mattina, sulle note della banda “La Castellana” di Camerota, con una passeggiata musicale. Nell’angolo dello Spizio i “mastri polentari” fanno fuoco sotto 4 calderoni di rame e due stagnate per il condimento. Occorreranno almeno tre ore di “remenaturo” per portare a giusta cottura la “farinata” di mais. Poi la si rivolterà sulle taffiere di legno per farla raffreddare, nei teli infiocchettati. Indurita la si taglierà con lo spago per “sposarla” con pancetta e salsiccia, condita col sugo “d’o ziff” (pepe rosso di Senise in polvere). A benedire le nozze un buon bicchiere di rosso. Il tutto offerto gratuitamente dall’organizzazione che già, domenica, ha preparato la polenta della “solidarieta” per anziani e ammalati.
La distribuzione del tipico piatto, nel pomeriggio intorno alle 16, durante l’allegra colorata sfilata di carri allegorici, gruppi e maschere che saranno “rimorsati” e premiati con coppe e trofei.
Una sagra per valorizzare le peculiarità del territorio - ricordano Pro Loco e Comune – insieme al patrimonio folcloristico, artistico del centro storico, e quello turistico-ambientale: dai fiumi al Lago al Monte Sirino innevato.
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