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Recensione libro:“Tra due vite” di Laura Mazzeri |
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24/10/2015 | Nel libro “Tra due vite” di 192 pagine, edito dalla Casa editrice Giunti ed acquistabile al prezzo di 14,90 euro, Laura Mazzeri racconta il trapianto di fegato che l’ha tenuta sospesa “tra due vite”: la sua, prima e dopo l’intervento, e la vita del donatore.
Prima c’è il tempo sospeso dell’attesa, in cui la vita familiare scorre tra l’apparente normalità quotidiana e le assenze imposte da ricoveri sempre più frequenti. Un tempo nel quale contano i veri affetti, e che prepara alla prova più difficile: il momento temuto e desiderato dell’intervento. Laura non tace il turbamento di sapere, sulla soglia della sala operatoria, che il donatore è un ragazzo.
Dopo, il ritorno. Non alla normalità del prima, come tutti si aspettano e vorrebbero, bensì a un’esistenza nuova che si deve confrontare con quella precedente, ma anche con la vita che non c’è più, quella del “Giovane Cavaliere”.
Dopo alcuni anni di trepidante attesa tra ricoveri e dimissioni, finalmente .gli viene trapiantato il fegato grazie ad un donatore e questo le da una nuova speranza di vita e dopo la degenza può tornare a fare a meno di complicazioni una vita normale.
Il libro scritto con un linguaggio chiaro e lineare è intenso, autentico, e parla a tutti della vita, delle sue prove difficili e della straordinaria, struggente voglia di farcela, sempre. Si vive la quotidianità all’interno di una costante incertezza.
Il libro chiama in causa i molti casi di persone che hanno bisogno di un trapianto di organo per sopravvivere, e le liste di attesa rappresentano un fenomeno sociale comune a tutti i servizi sanitari, compresi quelli più complessi come i trapianti ed è solitamente percepito dai pazienti come una forte criticità del sistema. Una delle ragioni che determinano il formarsi delle liste di attesa è indubbiamente l’inadeguata offerta rispetto alla domanda. Ma a differenza di altri settori della sanità, dove il potenziamento strutturale, organizzativo, tecnologico e professionale può incidere sui tempi di attesa, per chi è in attesa di un organo ciò potrebbe non essere sufficiente in quanto la possibilità del trapianto è legata soprattutto ad un gesto di altruismo e solidarietà di un’altra persona, il “donatore”.
Biagio Gugliotta.
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