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La Basilicata ricorda Pietro Sassu

27/10/2011

Il mondo accademico lucano ricorda Pietro Sassu, etnomusicologo a dieci anni dalla scomparsa, con due giornate dedicate alla sua memoria e al contributo dato all’ Università Degli Studi della Basilicata, alla ricerca e all’ etnomusicologia.

La Facoltà di Lettere, Dipartimento Scienze Storiche Linguistiche e antropologiche, dell’ Unibas, con la collaborazione di archivi Sassu e Fondazione Banco di Sardegna, ha organizzato a Potenza un Convegno, tenutosi presso l’ Aula Magna dell’ Università Degli Studi Della Basilicata il 25 ottobre dedicato a Pietro Sassu , uno degli etnomusicologi meno noti ma tra i più importanti per lo sviluppo e l’ affermazione in Basilicata e in Italia di questa disciplina nella seconda metà del Novecento. Nato a Sassari, si forma preso il Conservatorio di Santa Cecilia, gli studi di composizione a Parma e di Paleografia musicale a Cremona. Compositore, critico musicale, docente, prima al Conservatorio – Sassari e Bologna – poi all’università - Udine e Basilicata – deve la sua formazione etnomusicologica agli incontri con Diego Carpitella e con l’antropologo sardo Gavino Musio. Attivo già alla fine degli anni Cinquanta ha svolto le sue più importanti ricerche, oltre che nella sua amata Sardegna, in Piemonte, Lombardia, Trentino, Friuli, Emilia Romagna e Basilicata. Memorabili le collaborazioni con altri studiosi, fra tutti Piero Arcangeli e Roberto Leydi, con il quale condivideva la direzione scientifica della più importante collana disco-grafica di musica di tradizione orale italiana, Geos.

Il Convegno iniziato alle ore 15:30, ha visto la partecipazione e gli interventi innanzitutto del Magnifico Rettore Università della Basilicata, Mauro Fiorentino, di Pasquale Frascolla preside della facoltà di Lettere e Filosofia e di Francesco Panarelli, direttore del Dipartimento di Scienze Storiche Linguistiche e antropologiche dell’ Unibas. I saluti di Simone Sassu, presidente Associazione Archivi Sassu. Le testimonianze di Aldo Corcella, direttore del Dipartimento di Studi Filologici e Letterari Unibas, e di Francesco Lelj Garolla di Bard già Rettore dell’ Unibas. Testimonianze che hanno ricordato l’aspetto umano ma soprattutto professionale di Pietro Sassu, molti gli interrogativi su come avrebbe visto e considerato i tanti problemi che l’ Università italiana si trova a dover affrontare.
A questo dibattito sono seguite le relazioni: “Pietro Sassu e l’ etnomusicologia italiana” di Francesco Giannattasio, Università “Sapienza di Roma; “Pietro Sassu, l’ etnografia e la Sardegna” di Giulio Angioni, Università di Cagliari; “Pietro Sassu tra passione per la ricerca e vocazione didattica di Luisa Zanoncelli dell’Università di Torino. E’ seguita la proiezione del film “Voci alte- tre giorni a Premana” di Renato Morelli, in memoria di Pietro Sassu (anteprima italiana). Nasce a Sassari nel 1939. La sua formazione musicale passa attraverso il Conservatorio di Santa Cecilia, gli studi di composizione a Parma e di Paleografia musicale a Cremona.


A Matera presso l’ Aula a lui dedicata “Pietro Sassu”, sede di San Rocco, il 26 ottobre, il Convegno “La ricerca etnomusicologica di Pierto Sassu, con gli interventi di Piero Arcangeli, direttore del Conservatorio di Terni, Valter Colle, Casa editrice Nota Udine, Ignazio Macchiarella, Univ. Cagliari, Renato Morelli, RaiTv Sede di Trento, Nicola Scaldaferri Univ. Statale di Milano, con il coordinamento di Maurizio Agamennone dell’ Università di Firenze, “I libri e le registrazioni di e con Pietro Sassu tra inediti e riedizioni, materiali visivi e sonori” a cura di Renato Morelli, Rai Tv sede di Trento, “le ragioni in Gallura” di Simone Sassu, intervenuti con l’ autore Eugenio Imbriani Univ. Salento, e Ferdinando Mirizzi Unibas. Infine “Siam tutte d’ un sentimento. Il coro delle Mondine di Medicina tra passato e presente di Cristina Ghirardini e Susanna Venturi e la proiezione del film “Il viaggio delle Mondine”, di Francesco Marano (anteprima italiana).Personalità accademiche ed esperti provenienti da ogni parte d’ Italia accomunati dalla passione per il sapere e la ricerca legati dall’ etnomusicologia, si sono trovati in Basilicata, certamente per ricordare, ma anche per andare oltre al ricordo e trarre esempio dal suo operato, in un mondo così delicato come quello dell’ Università e Della Ricerca.

Infine, sempre a Matera, presso il Piccolo Duni, ieri sera, il Concerto del Coro delle Mondine di Medicina, con la presentazione di Susanna Venturi, dell’ Unibas.

Pietro Sassu, dunque, viene così ricordato “fra i musicologi e gli antropologi come quello che meglio, più spesso e più efficacemente sapeva “sporcarsi le mani” sul campo, fra la gente, con o senza un regi-stratore ma con quella attenzione ed intelligenza che sapeva trasformare un contatto in una imperdibile occasione di insegnamento. Pietro Sassu non perdeva mai l’occasione di imparare e, forse proprio in questa maniera, è stato un grande insegnante per tutti i suoi allievi, universitari e non.”



Maria Rosaria Rondinelli



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