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Quello che l’India può insegnare all’Occidente: la riconquista dell’essere

16/10/2011

Esce questo mese, per Edizioni Clandestine, il nuovo libro di Giuseppe Gangi, I maestri del pensiero indiano dai Veda a Osho, una profonda riflessione sulle differenze che separano l’Occidente, evoluto e secolarizzato, dalla millenaria cultura indiana, che riesce a mantenere la spiritualità nonostante l’impetuosa crescita economica.
Per gli osservatori esterni l’India è un’area che nel tempo ha conosciuto un’evoluzione lineare, non paragonabile alle innumerevoli discontinuità e contrasti che hanno caratterizzato lo sviluppo della mentalità occidentale. Ma è sbagliato considerarci incompatibili. Tra tutte le aree del mondo che si stanno imponendo nello scacchiere mondiale (Cina, Brasile, Messico, Sudafrica…), l’India è proprio quella da cui la Vecchia Europa potrebbe trarre ispirazione più facilmente. A lungo colonia britannica, l’India ha introiettato le nostre religioni e stili di vita, senza però intaccare le proprie radici culturali.
Nel nuovo millennio il processo potrebbe invertirsi, con il subcontinente indiano che migliora con la propria cultura, costumi e stili di vita un Occidente ormai completamente assorbito, addirittura prigioniero delle questioni economiche.
Con il suo libro Giuseppe Gangi vuole «destare la simpatia e la curiosità verso le dottrine proposte dai
Maestri del pensiero indiano, cercando, attraverso le formulazioni più semplici e più accessibili, il massimo
coinvolgimento mentale e, sotto certi aspetti, anche emotivo.»
Nel corso della sua lunga storia, l’India ha costantemente perseguito attraverso i suoi Maestri la ricerca sul Sé, a differenza della cultura occidentale, fondata sul potenziamento dell’ego e sull’esplorazione degli oggetti più lontani, le stelle, le galassie.
In un percorso che va dai Veda alla filosofia delle Upanishad, dallo Jainismo al Buddhismo, dal Monismo alla dottrina filosofica religiosa di Shri Ramakrishna, da Vivekananda a Tagore, fino a Gandhi e a Osho l’autore ci fa partecipi di un’affascinante India che, rispetto all’Occidente, conosce un’altra dimensione, persegue un’altra via di conquista, percorre un’altra strada di realizzazione, che nulla ha a che vedere con il mondo esterno, con la sfera degli oggetti, con gli altri.
Per l’occidentale è estremamente difficile capire che, per essere uomini integri, l’unica e vera vittoria è conquistare se stessi, spogliarsi delle convenzioni e dei condizionamenti sociali: mettere da parte il proprio ego per rimanere un puro essere, in grado di legarsi alle profondità dell’Universo.
Con il progresso dei mezzi di comunicazione sono fortunatamente molti quelli che aspirano a un intimo riavvicinamento tra Occidente e Oriente, che mirano all’elevatezza intellettuale e spirituale, preziosamente sostenuta dal luminoso lavoro dei sapienti Maestri indiani. La realizzazione di un futuro migliore per i nostri figli inizia anche da qui.



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