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Dal 21 al 23 ottobre a Licinio ospita la 'sagra della castagna locale' |
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13/10/2011 | Da venerdì 21 a domenica 23 ottobre è in programma a Civitella Licinio, suggestiva frazione di Cusano Mutri, la ventisettesima edizione della 'Sagra della castagna locale'. L'evento è organizzato dall'Asd Real Civitella, in collaborazione con il Comune di Cusano Mutri, la Provincia di Benevento, la Regione Campania, la Camera di Commercio di Benevento, della Comunità montana Titerno-Alto Tammaro, del Parco regionale del Matese e del Forum dei giovani di Cusano Mutri.
La 'Sagra della castagna' rappresenta senza dubbio l'occasione migliore per visitare l'antichissimo borgo di Civitella Licinio, disteso all'ombra delle alture titernine che da sempre costituiscono habitat ideale del castagno, una delle più importanti essenze forestali dell'Europa meridionale. Si tratta di un albero da queste parti ha rivestito un ruolo economico importante fino alla seconda metà del secolo scorso, sia per la produzione di legname che per quella dei frutti, grande risorsa alimentare per questa popolazione rurale collinare, in quanto le castagne erano utilizzate soprattutto per la produzione di farina.
Oggi, questo immenso patrimonio verde rappresenta soprattutto una risorsa ecologica di estremo interesse, un angolo di ambiente incontaminato che in occasione di questo evento offre il suo aspetto più suggestivo colorato dalla stagione autunnale.
Non a caso la 'Sagra' vuole essere prima di tutto un invito a lasciarsi alle spalle per un week-end il grigiore e la vita frenetica delle aree metropolitane, per abbandonarsi in un clima rilassante e rigenerante, accompagnando il tutto con i sapori tipici della cucina autunnale titernina. Gli sforzi delle escursione tra i boschi, alle Forre di Lavello o semplicemente lungo il labirintico percorso che si snoda tra chiesette e caratteristiche abitazioni in pietra, saranno appagati da un'offerta gastronomica che ruota intorno alla castagna e che affonda le sue radici in una secolare tradizione tramandata in preparazioni tipiche che le donne del luogo offrono ai turisti in occasione di queste tre giornate. Non mancheranno le castagne lesse e le caldarroste, così come si potranno degustare tanti tipi di dolci, creme, torte, i classici panzerotti, ma anche zuppe autunnali ed altre variazioni sul tema della castagna.
L'appuntamento della quarta settima di ottobre offre inoltre la possibilità di reperire un'autentica delizia introvabile sul mercato, perché vincolata ad una produzione limitatissima: le "castagne del prete". Un prodotto unico, dal sapore inconfondibile legato ad un secolare processo produttivo, con i migliori frutti raccolti nei boschi che vengono disposti su graticci allestiti per l'occasione nei sottotetti delle abitazioni in pietra, al di sotto dei quali vengono accesi fuochi a fiamma bassissima che si protraggono per numerosi giorni, fino a quando le castagne non prederanno tutta la parte acquosa. Successivamente le stesse vengono infornate nei forni a legna ancora presenti in queste case, dopo un precedente leggero passaggio di bollitura in acqua.
Le castagne saranno accompagnate dagli altri prodotti tipici del sottobosco, in particolare dai funghi, insieme a marmellate, salse, olio extravergine di oliva, formaggi e salumi che si potranno degustare ed acquistare lungo il caratteristico bazar allestito negli angoli più suggestivi del borgo.
A completare il tutto una ricca offerta di spettacoli e momenti musicali che allieteranno la presenza degli ospiti in questo incantevole centro incastonato tra i monti del Parco regionale del Matese.
Per chi non si accontenta, la possibilità di raggiungere in pochissimi minuti i suggestivi centri di Cusano Mutri e Cerreto Sannita (entrambi a soli quattro chilometri di distanza) oppure la non lontana Pietraroja (distante poco più di dieci chilometri) per una visita all'affascinante Paleo-Lab ed al Parco geopaleontologico, l'area dove è stato rinvenuto il cucciolo di dinosauro diventato famoso con l'appellativo di "Ciro".
La 'Sagra della castagna rappresenta, dunque, un''offerta unica per trascorrere qualche giornata in un ambiente dove il tempo sembra essersi fermato.
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