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Club San Marco Rionero: maestro G. Grano vincitore 4^edizione, evento 11 aprile

27/03/2015

Per il club San Marco di Rionero (la scelta della denominazione richiama essenzialmente il santo patrono di Rionero) che ha solo pochi anni di vita (è nato nel 2011) ed ha oltre un centinaio di soci provenienti da diversi centri della Basilicata e quindi non solo dal Vulture, la quarta edizione della manifestazione “Club San Marco Premia” è una sorta di primo giro di boa. Il gruppo di lavoro, coordinato dalla presidente Marcella Viggiano, è impegnato a definire ogni dettaglio dell’iniziativa che si terrà nella città del Vulture sabato 11 aprile con la premiazione del maestro Giovanni Grano. L'artista rionerese doc ha compiuto gli studi di chitarra sotto la guida di Ruggero Chiesa diplomandosi brillantemente presso il Conservatorio G. Verdi di Milano, seguendo poi i corsi di perfezionamento tenuti da Oscar Ghiglia presso l’Accademia Chigiana di Siena e Gargnano e da H. Smith (liuto) a Sesto Fiorentino. Laureato "summa cum laude" presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’ Università di Bologna, ha proseguito gli studi sulla musica antica alla Scuola di Paleografia e Filologia Musicale di Cremona. La sua attività concertistica lo ha portato ad esibirsi a Parigi, Londra, Hannover, Brno, Mosca, New York, Dallas, Budapest, Losanna, Berlino, Pietroburgo. E’ stato invitato a tenere recitals in festivals esclusivi (Salisburgo, Zurigo, Ljubljana, Primavera di Praga, Festival Segovia, Voronhez, Mantova Musica Festival, Spoleto Festival dei Due Mondi, Festival Intern. di Rust, Festival Intern. Mauro Giuliani) e in sale prestigiose - ove solo raramente vengono ospitati concerti di chitarra - ottenendo sempre entusiastici consensi di pubblico e critica (Tonhalle di Zurigo, Teatro Glinka di Pietroburgo, Conservatorio di Mosca, Sala Martinu-Liechtenstein Palace di Praga, Palau de la Musica di Valencia, Columbia University di New York, Auditorio Nacional di Madrid, Teatro Filarmonico di Tallinn, Teatro Filarmonico di Stettino, Teatro Bibiena di Mantova, Fundaciòn Andres Segovia di Linares). I riconoscimenti nelle precedenti edizioni sono andati sempre ad artisti dello spettacolo, esponenti del mondo della medicina, della cultura di origini rioneresi con l’obiettivo che il premio è un’occasione di incentivazione per riconoscere e valorizzare i giovani talenti locali. “Un modo anche – sottolineano i soci de Club - per essere orgogliosi della nostra terra, delle nostre origini e per continuare a divulgare e a far conoscere sempre più e meglio il nostro territorio e le sue risorse umane, culturali”. E’ soprattutto una “mission” ambiziosa: il valore e la necessità dell’associazionismo come antidoto alla desertificazione sociale, culturale e democratica che vivono piccoli, grandi centri della regione. L’associazionismo – è la strategia del Club San Marco - agisce nel territorio della comunità locale, che è il terreno privilegiato dove far emergere e sperimentare risposte di qualità sociale protese a costruire dal basso un modello di vita, di lavoro, di relazione che sia dinamicamente adattativo. Di qui l’attività che oltre al Premio si svolge sui terreni della solidarietà sociale e civile, sulla valorizzazione delle tradizioni e della fede cristiana per diventare punto di riferimento per altre associazioni culturali e di volontariato per fare rete senza sostituirsi ad altre forme di coinvolgimento e/o di partecipazione sociale, ma, al contrario, promuoverle, favorirne l’integrazione organica sul territorio, evidenziarne i punti di forza cercando sempre di privilegiare ciò che unisce e di favorire una gestione creativa, volta al positivo, di ciò che inizialmente divide.
“Il nostro – spiega la presidente Marcella Viggiano – è un luogo di incontro, ascolto, confronto, dialogo, convivialità; di costruzione di senso di appartenenza per l’elaborazione di chiavi di lettura positive della realtà; integrazione organica tra forze vive presenti nel territorio; elaborazione di risposte condivise, progettazione di attività da svolgere insieme; sperimentazione e apprendimento; sostegno d’iniziative utili alla comunità; creazione di un patrimonio sociale in termini di competenze, valori, esperienze, tradizioni. Per la ricostruzione di comunità e relazioni col territorio, per conquistare nuovi spazi di libertà e benessere intendiamo declinare la promozione sociale come strumento di emancipazione e auto-organizzazione delle persone, rafforzando l’esercizio della cittadinanza attiva. Nell’articolazione democratica che porta le singole persone a diventare protagoniste della società, l’associazionismo è l’espressione di un progetto di donne e uomini che scelgono liberamente di mettersi in gioco per costruire insieme le risposte ai propri bisogni e a quelli della comunità. L’associazionismo si fa con gli altri e nasce sia dal bisogno di reagire all’isolamento e alla solitudine sia dall’ansia di contare, di essere protagonisti andando oltre il puramente personale. Associarsi produce attenzione reciproca, coesione, legame sociale”.
L'evento-spettacolo si terrà al teatro Vorrasi con un cast artistico di eccezione secondo la scelta del promoter Mario Bellitti.



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