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Recensione del libro di Luca Simonetti “Contro la decrescita” |
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26/12/2014 | Il libro di Luca Simonetti “Contro la decrescita” edito dalla Casa Editrice Longanesi, nell’affermare che non vi è una teoria univoca sulla decrescita, critica questo fenomeno, prendendo in esame gli aspetti principali, e mostrandone il significato e la genealogia.
Infatti essa non è una teoria in se compiuta per criticare la quale basti svelarne le contraddizioni ed errori, ma una nebulosa di idee e sentimenti, ed il termine ideologia si adatta perfettamente ai casi in cui gli errori teorici sono funzionali all’occultamento dei rapporti reali.
Il risultato non è soltanto quello di indurre la gente ad operare in un senso opposto a quello voluto, ma anche quello di degradare ulteriormente il dibattito politico e culturale.
Per criticare la decrescita non basta mostrarne i difetti, ma occorre modificarne la genesi:
anche perché si tratta di idee che hanno una storia ben precisa ed illuminante.
Per cui siamo dinanzi ad una nuova versione di ideologia, antica con cui la cultura progressista si è trovata a dover fare i conti di sempre.
Una pietra miliare della storia della decrescita, è stato nei primi anni settanta il Rapporto Meadows sui limiti dello sviluppo.
Quest’opera ha cercato di studiare lo sfruttamento delle risorse non rinnovabili, insieme ad altre variabili, ed avrebbe influito sul benessere dell’umanità in futuro e giunge alla conclusione che, allo scopo di evitare una catastrofe, bisognerebbe ridurre i consumi e la popolazione.
Questo rapporto è stato più volte aggiornato, a distanza di decenni, ma le conclusioni non sono cambiate e non tutti hanno condiviso quanto è stato scritto questo libro.
In sostanza l’autore di questo testo, passa in rassegna alle idee e proclami di tutti quei teorici della “decrescita felice” da Maurizio Pallante a Simonetti che in nome di una visione del passato nostalgica e sentimentale, e animati da diffidenza o ostilità nei confronti della scienza, della tecnica e del progresso, finiscono con il “vedere l’apocalisse con impazienza”
Con ironia e passione, e uno stile limpido e acuminato, l’autore di questo libro ci dimostra che nessuna decrescita potrà mai essere felice, ma solo estremamente pericolosa.
Biagio Gugliiotta
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