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Potenza.Seminario "la condizione postumana"

18/11/2014

Il prossimo appuntamento del Festival Città delle Cento Scale «è una pausa di riflessione, nel vero senso della parola».

Nell’ambito della sezione “Workshop ed Exhibition” si terra mercoledì 19 novembre, alle ore 17.30 presso la libreria Ubik di Potenza, in collaborazione con la rivista di filosofia AUT AUT, il seminario la condizione postumana, titolo ricavato dal numero 361 della prestigiosa rivista che anima il dibattito culturale italiano ed europeo.

Interverranno Giovanni LEGHISSA, tra i curatori della rivista, e Francesco SCARINGI, presidente dell’associazione Basilicata 1799.

Siamo sicuri di sapere cos’è l’umano? Disponiamo di condizioni condivise dell’umano, utili non solo in sede scientifica, ma tali da permettere la piattaforma etica condivisa? Domande complesse a cui bisogna dare una risposta senza fretta e senza fughe in avanti con intenti liquidatori verso l’umanesimo, che comunque resta il luogo della nostra provenienza.

«Ciò che si associa nel modo più ovvio e banale alla nozione di postumano è il riferimento alla dimensione del cyborg, al’impiego delle nuove tecnologia per uscire da una conditio umana segnata dalla caducità, finitezza, debolezza e fragilità come insegna la letteratura e l’immaginario fantascientifico, come la realizzazione di una condizione postumana nel senso meglio che umana - spiega Leghissa -. Ma non solamente da questo ambito di discussione vale la pena trarre spunto per cogliere la portata, sia politica che filosofica, della questione. Altrettanto gravida di conseguenze, e quella declinazione della nozione di postumano che rimanda alla possibilità di vivere in un mondo che non pone l’uomo quale unico custode della casa dell’essere, ma colloca l’uomo sullo stesso piano degli altri viventi che delle cose, degli oggetti inanimati».

«Non si tratta di "giocare" con i vari "post" che hanno caratterizzato (e per alcuni versi sminuito la portata delle problematiche) - dice Scaringi -. La riflessione, che parte da un termine che segna il nostro festival Trasmutazioni, ne vuole approfondire i suoi risvolti culturali e sociali, con riferimento a una società complessa come la nostra, in cui alle vecchie modalità di pensare sfuggono le trasformazioni repentine, contraddittorie e gravide di incerte conseguenze per il futuro in atto, in un mondo in cui non è possibile sfuggire a contaminazioni e ibridazioni. Come scrive Roberto Marchesini, nello stesso numero della rivista “l'altro da sé, l'alieno, ci svela differenti modi dell'essere, molto importanti in un'epoca di cambiamenti radicali”. Così, non appena accettiamo il suggerimento che le categorie della modernità sono insufficienti per definire qualsiasi territorio realmente politico bisognerà pensare e riformulare l’oltre in termini di convivenza e diritti. Così come va ripensato in modo radicale il rapporto con la tecnologia».


AUT AUT è una rivista trimestrale fondata a Milano nel 1951 da Enzo Paci. Nasce come rivista di filosofia con un'intonazione decisamente critica e un'apertura all'intero orizzonte culturale, dai fenomeni artistici ai problemi delle scienze umane, dalla letteratura alla psicanalisi e all'epistemologia. Questo tratto è rimasto costante lungo tutta la sua ininterrotta storia, anche quando "aut aut" è passata, nel 1976, sotto la direzione di Pier Aldo Rovatti, accentuando il progetto di una politica della cultura attraverso la filosofia.

Giovanni Leghissa (Trieste, 1964) è ricercatore confermato presso il Dipartimento di Filosofia e Scienze dell’educazione dell’Università di Torino. Ha insegnato filosofia presso le Università di Vienna, Trieste, e presso la Hochschule für Gestaltung di Karlsruhe. Redattore di “aut aut”, ha curato l’edizione italiana di opere di Derrida, Blumenberg, Husserl, Overbeck, Tempels e Hall. Tra le sue pubblicazioni: Il dio mortale. Ipotesi sulla religiosità moderna (Medusa, Milano 2004), Il gioco dell’identità. Differenza, alterità, rappresentazione (Mimesis, Milano 2005), Neoliberalismo. Un’introduzione critica (Mimesis, Milano 2012). Le sue indagini hanno come punti focali: epistemologia critica delle scienze umane (con particolare riferimento all’antropologia, alla storia delle religioni e alla filologia), fenomenologia, psicoanalisi, rapporto tra religione e modernità, filosofia interculturale, Postcolonial e Cultural Studies.



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