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Seminario nazionale Aimc, Desideri:'nelle aule transita il presente e il futuro' |
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10/10/2013 | Si è svolto, mercoledì 9 ottobre, nella sala consiliare di Francavilla in Sinni, il Seminario nazionale dell’AIMC (Associazione Italiana Maestri Cattolici) sul tema “La scuola ben fatta- Indicatori di eticità per un curricolo di cittadinanza”. L’apertura dei lavori è stata affidata a Silvana Gazzaneo, Presidente della sezione AIMC di Senise e mons. Rocco Natale, Assistente regionale AIMC Basilicata, a cui si sono uniti i saluti di mons. Franco Lacanna, Vicario generale della diocesi di Tursi-Lagonegro, e dell’assessore Carmelo Lofiego. Il seminario- dibattito è stato coordinato da Filomena Valicenti, presidente provinciale AIMC di Potenza. Sulla presentazione dei primi esiti della ricerca sugli indicatori di eticità si è espressa Maddalena Marcone (AIMC sezione di Senise): “I nostri ragazzi vivono sempre di più una situazione di angoscia per il loro futuro e questo è preoccupante. Se i nostri ragazzi sono demotivati, ci dobbiamo interrogare. Dobbiamo chiederci che tipo di scuola gli facciamo vivere. Ci siamo messi alla ricerca di possibili soluzioni. Protagonista è il ragazzo,non siamo noi. Il processo di orientamento è importante perché è inteso come orientamento alla vita. È stato importante dare oggettività al lavoro. Occorrono passioni vere, gioiose, autentiche. Le discipline sono gli oggetti culturali che abbiamo in mano per creare l’uomo. Non è passione inutile, diceva Sartre. Accogliere e accompagnare: solo così ognuno si sentirà accolto come persona diversa. Dobbiamo soddisfare questi bisogni e costruire una coscienza planetaria. Siamo chiamati a formarci in continuazione.” Della ricerca di senso: gli indicatori di eticità ha parlato Antonietta D’Episcopo, referente della formazione Centro nazionale AIMC: “La libertà d’insegnamento esiste davvero? Applicando gli indicatori di eticità, sì. Henry Ford diceva: trovarsi insieme è un inizio, restare insieme un progresso, lavorare insieme un successo.” A seguire il dibattito, a cui hanno preso parte dirigenti scolastici ed insegnanti. Anna Maria Bianchi, presidente regionale AIMC Basilicata ha presentato la sua relazione sulle parole in rete per la costruzione di un curricolo di cittadinanza: “Il curricolo di cittadinanza è molto di più, deve essere accompagnato da un’etica del sentire e dell’agire. Non si può essere responsabili se non si ha l’opportunità di scegliere, altrimenti è sottomissione. Tutto è finalizzato alla formazione della persona, che appartiene all’ordine finalistico, non strumentale. Possiamo intervenire dando degli esempi, accendendo un fuoco, l’insegnante deve accompagnare, aiutare, ma non possiamo fare noi per loro. La scuola deve chiedersi se sta formando dei buoni cittadini. Occorre formare la abilità sociali per affrontare in modo efficace buone relazioni con gli altri. Per costruire una rete ci vogliono mani umane ch lavorano nelle istituzioni scolastiche e non solo. Gli studenti si aspettano di ricevere rispetto e poter prendere delle decisioni più o meno grandi. Il progetto “A scuola senza zaino” si fonda sul modello pedagogico dell’ospitalità, ragazzi e famiglie vengono ascoltati. Una scuola dove sono gli adulti protagonisti non è un modello giusto. Pensare bene all’educazione è già pensare al miglioramento della società e alla costruzione di saperi di cittadinanza che sono baluardo di democrazia. Occorre una coscienza responsabile.” Le conclusioni sono state affidate al Presidente nazionale AIMC, Giuseppe Desideri, che si è soffermato sull’impegno della scuola per il futuro del Paese: “Sono venuto per ascoltarvi e dimostrare la vicinanza dell’associazione. È notizia di pochi giorni fa: siamo in coda alle classifiche internazionali, la nostra è una scuola che non funziona. Il problema è capire di che scuola stiamo parlando. Il ruolo della scuola è esclusivamente tecnico o è molto di più? Se la scuola è qualcosa di diverso, vale la pena spendersi per questo. La competenza si deve sposare con l’eticità. La scuola non ha un ruolo secondario. Il ruolo degli insegnanti ha grande privilegio e grande responsabilità. Nelle nostre aule transita il presente, ma soprattutto il futuro. La scuola deve uscire fuori da questa anomia che la sta un po’ distruggendo. Dobbiamo già da domani cambiare qualcosa, l’invito è a fare qualcosa di piccolo e diverso quotidianamente.”
Nicoletta Fanuele
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