L’artista Elda Calabrese vince il premio d’arte internazionale “Euritmia” con l’opera “Legami”, realizzata con tecnica mista su tela. L’importante manifestazione si è tenuta a Milano ed è stata organizzata da “Minerva Associazione Europea Critici d’Arte”.
"L’opera," scrive il professor Francesco Garofalo, noto critico d’arte e presidente della giuria, "si presenta come una sinfonia astratta dove il colore è protagonista assoluto e guida l’occhio in un viaggio dinamico e coinvolgente. L’artista costruisce una composizione vigorosa, scandita da curve avvolgenti, forme geometriche spezzate e un contrasto cromatico acceso, dominato da arancioni, blu, verdi e gialli, che si rincorrono in un ritmo pulsante."
Le due sfere centrali, immerse in campiture circolari e dinamiche, "sembrano evocare due presenze in comunicazione: forse due anime, due mondi, due entità che si cercano, si sfiorano, si confrontano. Le linee che le avvolgono", precisa Garofalo, "non sono semplici orpelli grafici, ma veicoli di energia, quasi fossero onde elettromagnetiche che attraversano lo spazio dell’opera, connettendo ogni parte con forza invisibile."
"Un lavoro che invita all’introspezione, alla ricerca di connessioni invisibili tra le parti e al riconoscimento della bellezza nell’equilibrio tra diversità. Un viaggio sensoriale ed emotivo che non dà risposte, ma stimola domande. Una visione metafisica tra tradizione e intuito, che ispira meraviglia e desiderio. Una pittura d’avanguardia, capace di leggere strutture, mondi e sentimenti. Un’idea dell’essere, dinamica, eterna, che racchiude esistenza, natura, sogni, pronta a nuove sfide."
"La tela racconta, emoziona, rapisce, prende per mano, parla attraverso forme mutabili, come la vita del resto. Limiti e speranze prendono forma e colore in una dimensione psicologica che cerca di raccontare l’uomo, l’anima, gli spazi con le sue mille essenze. Un mondo tra il razionale e l’irrazionale, mentre nascosto tra linee e colori è sempre presente l’intuito."
"Pennellate che ti accompagnano su prati, campi verdi, aranceti, uliveti, territori astratti che si mescolano con l’eternità del cosmo, che parla, riflette, spera. Composizione viva di un’anima inquieta, che diventa parte della narrazione: complice, figlia di mondi paralleli, dialoghi continui tra l’essere e il non essere. Colori intensi, forti, di luci e ombre che tanto ricordano la sua terra d’origine, la Lucania. L’ombra di chi dipinge è sempre presente, si perde nella natura, nei tratti si materializza."
"Dimensioni che ricordano lunghi ponti attraversati da un’umanità da sempre combattuta tra passato e futuro, alla continua ricerca di nuovi orizzonti, nuovi percorsi di vita. Elda non si perde, figlia del sole, va alla ricerca di raggi di luce, mentre con il lanternino dei colori continua a esplorare l’animo degli uomini e l’essenza del tempo."
Vincenzo Diego |