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Un ricordo della prof.ssa Sabrina Iannelli: ''una donna, un’insegnante da ricordare'' |
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18/06/2025 | Riceviamo e ospitiamo volentieri questo ricordo, a forma di Rosanna Viceconti, della professoressa Sabrina Iannelli.
La prof.ssa Sabrina Iannelli nasce a Napoli, il 18 Giugno 1955 e quest’anno avrebbe
compiuto 70 anni. Purtroppo in una mattina di Ottobre del 2017, ci ha lasciati.
Se n’è andata così, all’improvviso. Ha combattuto tanto da vera guerriera, paladina dei valori autentici di un tempo. La malattia, ha provato a piegarla, fermarla, spegnerla ma nulla ha potuto contro la sua determinata e ferrea, volontà di vivere.
Le nostre vite si sono incontrate alla fine degli anni ‘90. All’epoca, frequentavo il quarto anno del Liceo Socio Psicopedagogico Statale “Isabella Morra” di Senise (PZ) e lei divenne la mia Professoressa di Lettere. Ricordo ancora quando arrivò in classe: il portamento fiero e sicuro di chi è responsabile e sa di fare bene il suo lavoro. Con autorevolezza, ci spiegò quale fosse il nostro compito fondamentale, studiare ed essere preparati, tutti i giorni e non solo in presenza di una verifica. Questo metodo era per noi del tutto nuovo. Capimmo, allora, che era l’inizio di una rivoluzione ma non sapevamo che avrebbe migliorato la nostra autostima. Ai ragazzi adolescenti come noi, residenti in piccoli paesi, che all’epoca, provavano ad esprimere la propria opinione, gli si rispondeva: “Ma che ne sai tu! Sei solo una ragazzina/o!” Cresciuti senza web, senza social, nella Professoressa Iannelli, trovammo, quella che oggi verrebbe definita un’“Influencer” di altri tempi, che dispensava solo consigli utili. Fu così, che per la prima volta, nelle nostre vite da “ragazzini” qualcuno, ci considerava persone capaci di pensare, di farsi una propria idea su ogni cosa e ci incoraggiava a seguire l’attualità, studiando la storia passata, per poter confrontare le diverse epoche e capire come agire in futuro. Ci ha insegnato il rispetto per ogni forma di vita ed in particolare per gli animali trasmettendoci anche la sua passione per i gatti di cui era patita. Futuro era una delle parole più utilizzate nelle sue lezioni. Per ognuno dei suoi allievi o allieve, che soleva chiamare con il vezzeggiativo “Ninnella” che in Napoletano significa “cosa graziosa”, aveva previsto il suo avvenire, ed in molti casi indovinava sempre. Tutto ciò era possibile, perché oltre ad essere un insegnante colta, era anche una piacevole oratrice mai noiosa, ed un’attenta osservatrice, tanto da interpretare fino in fondo l’animo di ogni suo alunno, guardandolo negli occhi. Si può dire che sapesse “leggerti dentro” e dare sempre il giusto consiglio. Non sbagliava mai perché la vita la conosceva bene, tanto da amarla anche quando è sofferenza. Per questo ci ricordava spesso, che la vita è un dono e va rispettata. Giorno dopo giorno, ha dimostrato a tutti, come si possa lavorare e vivere con dignità, a testa alta, nonostante si stia molto male. Mai un lamento. Quando proprio non aveva più forze e capitasse che qualcuno la stesse guardando, sorrideva, come a dire: “Tranquilli va tutto bene!” Il suo sorriso, la sua forza, la sua essenza. Un insegnamento importantissimo, a mio avviso, che ci ha lasciato, riguardava il dolore che colpisce l’anima nel momento in cui viene a mancare un nostro caro ed elaborare il lutto diventa assai difficile se non impossibile. Il motivo di tanta angoscia, ci spiegava, è che “mitizziamo”le persone a cui vogliamo particolarmente bene. Il mito, non può morire, non può finire e quando questo accade la nostra ragione non riesce ad accettarlo.
Negli anni vivendo i miei lutti, ho capito che ancora una volta, la Professoressa aveva ragione. Oltre a quanto detto, nelle sue lezioni, tra concetti specifici di Italiano, Latino, Storia, ci si confrontava, anche, su come sia giusto agire nel vivere quotidiano. Ci raccomandava di fare sempre il proprio dovere senza mai sottomettersi. Nello stesso tempo, dobbiamo difendere i nostri diritti e la libertà, lottando con tutte le energie necessarie. I propri ideali prima di tutto.
Spero di aver fatto un ritratto esaustivo di una donna unica. Mi ritengo fortunata ed onorata di averla conosciuta e di averle voluto bene. Il vuoto che lascia è proporzionale all’amore e all’ impegno, che come insegnante al Liceo"ISABELLA MORRA"di Senise, ha dato nel formare ottime menti pensanti ed abili nel difendere i propri diritti. Non so se sia stato già fatto, nel dubbio, rivolgo un appello al Drigente Scolastico Prof.ssa Rosa SCHETTINI - Istituto Statale di Istruzione Superiore Leonardo Sinisgalli - di Senise, affinché si possa intitolare, uno spazio della struttura per ricordarla.
Ricordare, non a caso, deriva dal latino re-cordari (da cor, cordis) e significa proprio riportare al cuore.
Rosanna Viceconti |
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