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| La mafia teme la verità: il racconto di una giornata con Libera a scuola |
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21/03/2025 | Giovedì 20 marzo 2025 l’Associazione Libera è venuta nella mia scuola. Libera è nata esattamente 30 anni fa, nel 1995, pochi anni dopo le stragi di Capaci e via D’Amelio, in cui persero la vita rispettivamente i giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, per stare accanto ai familiari delle vittime di mafia.
Ma che cos’è dunque la mafia? La mafia è un'organizzazione criminale che si caratterizza per l'uso della violenza, dell'intimidazione e della corruzione per controllare attività lecite, gestire liberamente quelle illecite e ottenerne ricchezza, influenza e potere. Un’idea di potere che cresce come un albero malato, le cui radici affondano nei terreni fertili dell’ignoranza e della disperazione. È un’ombra, che oscura la luce della speranza e della legalità.
È una piovra, la mafia; i suoi tentacoli si insinuano in qualsiasi luogo, strangolando chiunque osi opporsi. Agisce ovunque, la mafia. Nel sistema politico, nel contesto sociale, nel tessuto produttivo. Come diceva Giovanni Falcone:”Come evitare di parlare di Stato quando si parla di mafia?”.
Eppure lo sapete dov’è la forza della piovra? È nel non sentire, nel non vedere, nel non parlare. La forza della mafia è nell’omertà, nelle facce che si girano dall’altra parte e che annuiscono. Perché, come sosteneva Peppino Impastato:“La mafia uccide, il silenzio pure”.
Durante l’incontro, noi ragazzi abbiamo letto più di 1000 nomi. Nomi appartenenti a persone, ad esseri umani come noi, giudici, giornalisti, carabinieri, semplici cittadini.
L’incontro è avvenuto con l’essenziale contributo di Maria Paola Vergallito, che ci ha spiegato come abbia preferito non rimarcare i nomi più noti, ma aggiungere alla lista nomi sconosciuti. Io stessa, lo ammetto, di aver letto nomi di persone con un grosso punto interrogativo nella mia testa. Ma ogni nome pronunciato, era una pugnalata al cuore, era un grido di dolore.
Gli animali uccidono per istinto, mentre gli uomini, che a differenza degli animali possono pensare, sono loro le bestie! Uccidono per odio! Uccidono per convenienza!
E dovremmo cominciare a pensare che si può morire e si muore per mano della mafia, non sentendo più il calore del sole, non avendo più un abbraccio da parte dei propri cari. Occorre continuare ad immaginare come sarebbe lasciare tutto per combattere questa piaga. Come sarebbe essere occhi, che non si arrendono dinnanzi al buio ed essere dei fiori che sbocciato nelle macerie.
Così, ci siamo immedesimati in quelle voci che si alzano per gridare “Basta” a un sistema, che uccide la libertà, che uccide i sogni.
La verità è la sua nemica più temuta, la luce il suo nemico fin dalla sua ascesa. La mafia cresce dove c’è silenzio, dove la paura spegne la forza di lottare. Paolo Borsellino diceva di parlare della mafia. In televisione. In radio. Sui giornali. Sui banchi di scuola. Ovunque, ma almeno di parlarne. Sì Paolo, a te, a voi che avete dato la vita per un futuro migliore, per un cielo finalmente libero dalle nuvole, un cielo in cui splende la luce, vi promettiamo che quaggiù continueremo a parlarne, sempre. Si può avere paura, ma la combatteremo con il coraggio, con le azioni. Perché voi, ginestre del deserto, ci avete insegnato che solo se unite le nostre voci la piovra sprofonderà nell’oceano.
E che la mafia, un giorno non sarà altro che un incubo, accecato dalla luce della verità e della libertà. E tutto questo mi fa dire: ''Anch’io ho partecipato alla Giornata Libera. Anch’io, nel mio piccolo, ho dato il mio contributo alla lotta contro la mafia”.
Vorrei terminare con la poesia di una bambina di soli 9 anni, Nadia Nencioni (nella foto), i cui sogni sono stati infranti dalle pieghe della mafia.
IL TRAMONTO
Il pomeriggio
se ne va
il tramonto si avvicina
un momento stupendo
il sole sta andando via (a letto)
è già sera tutto è finito.
Ciao piccola Nadia, ciao a tutti voi che siete lassù.
Antonella Anna Martinese
III A Secondaria di I grado
Istituto Comprensivo “Nicola Sole” Senise |
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