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Il saluto alla preside Ida La Colla Panzardi nel giorno delle sue esequie

21/03/2025

Cara signora Ida,
Preside e, prima ancora, mia professoressa e amica di sempre infinitamente cara, eccomi qui, in quest’ora solenne e densa di vibrante emozione, a dare voce, nell’estremo saluto, a tutti gli allievi, a tutti i docenti che hanno avuto l’onore e la gioia di incrociare i tuoi passi.
Certa di interpretare il comune sentire, sono qui innanzi tutto per rendere grazie a Dio per il grande dono della tua presenza nelle nostre vite, educatrice sapiente e carica di sconfinati orizzonti, sapevi bene che la difficile arte dell’educare è “cosa del cuore” e solo Dio ne ha le chiavi (come sosteneva don Bosco) perciò la tua azione pedagogica era guidata da profonde convinzioni di ragione e di fede, al centro uno smisurato amore per la vita e per i ragazzi, guidati giorno per giorno in un processo culturale graduale per imparare ad essere, a sviluppare la propria personalità in tutte le dimensioni, in vista dell’approdo a una pienezza di umanità.
Sei stata l’insegnante che ogni alunno vorrebbe e dovrebbe avere, le lezioni erano ore liete che volavano via sempre troppo in fretta, i contenuti disciplinari radicati nella realtà e sostanziati, avvalorati, dal vissuto personale ci coinvolgevano affettivamente, davano risposta alla nostra sete di sapere, alle nostre urgenze esistenziali, supportavano i sogni che delineavano il nostro avvenire. La voce rassicurante, il sorriso sempre stampato sul volto, la fiducia nelle nostre capacità erano rinforzi positivi, creavano un’atmosfera particolare, un contenitore caldo, un clima di scuola accogliente, dov’era piacevole sostare.
Ci hai segnato dentro! Per molti di noi la cui vicenda esistenziale si è poi consumata nel lavoro d’aula sei stata un punto di riferimento certo, un modello da seguire soprattutto nel tessere relazioni, nell’intercettare il bisogno di cura e dedizione che l’esercizio della professione richiede, con te e come te abbiamo imparato a coniugare la “buona scuola” fondata sulla sacralità del sapere e radicata sul senso del dovere con “la bella scuola” che affiancava alla meravigliosa solitudine dello studio personale la gioia autentica del lavorare e camminare insieme.
Nel ventennio di presidenza vissuto tra Noepoli e Senise e nel decennio successivo in cui hai guidato l’Istituto Magistrale parificato di Senise, hai affrontato gli impegni con la stessa travolgente passione, con la stessa gioia del primo giorno, lottando strenuamente per migliorare, abbellire, dare decoro ad una scuola che, ormai fuori dalle abitazioni private si connotava come edificio scolastico, cantiere aperto, in tutti i sensi, sempre in via di definizione.
Ti sei misurata con tutte le riforme, sapendo leggere, con discernimento, i segni dei tempi e adeguando la prassi didattica alle nuove esigenze.
Primus inter pares, hai vissuto il tuo ruolo senza farlo mai pesare, con autorevolezza guadagnata sul campo con competenza ed abnegazione, valorizzando le risorse umane presenti, in una gestione partecipata, coinvolgendo tutti, trascinando con l’esempio, dando tutta te stessa, fuori ed oltre l’orario di servizio.
Nel manifesto di partecipazione che abbiamo voluto affiggere abbiamo scelto un versetto della sacra scrittura tratto dal libro di Daniele che ci sembrava rappresentativo del tuo percorso di vita e che recita testualmente:
“I saggi risplenderanno di luce come la volta del cielo, e quelli che hanno insegnato a molti la giustizia brilleranno come le stelle in eterno”.
Quel cielo che, dopo ardue salite superate, ti sembrava ad ogni sosta più vicino e invece si portava ancora più in alto (come scrivevi nella prefazione al tuo libro “Oltre i rumori del mondo) ora ti appartiene, hai preso possesso del senso vero del tempo e dell’eternità, hai incontrato Gesù, il tuo vero unico grande amico di sempre, felice tra i colori e le voci dell’universo che Lui solo ha saputo dipingere per tutte le creature; a noi rimane da vivere l’incanto di averti conosciuta e amata, rischiarato da una luce nuova e più splendente.


Maddalena Marcone



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