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Recensione de “La lotta di classe” di Domenico Losurdo |
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11/06/2013 | Nel libro dal titolo “La lotta di classe” edito dalla Casa Editrice Laterza, Domenico Losurdo parla della lotta di classe tra la borghesia detentrice dei mezzi di produzione e quindi del capitale e del proletariato che è stato per anni sfruttato dalla borghesia.
Per anni le classi deboli della società sono state costrette ad essere sfruttati e sottopagati dai capitalisti che si arricchivano mentre loro conducevano una vita piuttosto misera.
Poi col passare degli anni il proletariato come lo chiama Karl Marks autore del Manifesto del Partito Comunista insieme ad Engels, inizia a prendere coscienza della propria condizione sociale ed inizia ad ingaggiare una dura lotta contro la classe sfruttatrice sull’incalzare della teoria marxista della lotta di classe contro la borghesia propugnando una società classista e di eguali dove tutti potessero beneficiare degli stessi diritti dei capitalisti che si sono arricchiti ai danni dei poveri lavoratori che hanno lavorato duramente ottenendo in cambio uno stipendio non in proporzione alle ore lavorate.
In particolare periodo preso in esame è l’arco di tempo che va dall’800 fino alla rivoluzione russa che porterà Lienin al potere segnando la fine dello zarismo, che inaugura la NEP che avrebbe dovuto cambiare come del resto fece l’economia sovietica.
Marx quando parla di lotta di classe, parla di classe operaia contro la classe borghese senza fare alcuna distinzione di razza.
Mentre quanto si è verificato negli USA in occasione della Guerra di Secessione si parlava soprattutto di lotta tra bianchi e neri che erano considerati schiavi e venivano trattati in condizioni disumane e malgrado in seguito la schiavitù sia stata abolito, la lotta razziale ha continuato ad imperversare per anni.
Mentre le teorie marxiste non parlano affatto di lotta razziale ma solo di lotta tra due classi e della teorizzazione di una società aclassista dove il proletario che per anni è stato sfruttato, possa migliorare la propria condizione sociale.
Ma altri filosofi hanno teorizzato il concetto di lotta di classe quale viatico per fruire degli stessi benefici dei padroni.
Altro problema connesso trattato nel testo, è la condizione della donna che è stata per anni relegata ad un ruolo subalterno rispetto all’uomo che però col passare degli anni, ha iniziato ad emanciparsi ed a conquistare la propria indipendenza ed autonomia.
Quindi il libro pur intitolandosi “La lotta di classe” affronta tematiche variegate ma collegate tra di loro ed offre importanti piste di lettura e spunti di riflessione su un problema ancora irrisolto malgrado dal periodo esaminato dall’autore siano trascorsi molti anni.
Biagio Gugliotta
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