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| Rotonda, ‘Novembre DiVini & Sapori’: terza edizione ‘Oltre le aspettative’ |
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12/12/2024 | A Rotonda si è chiusa la rassegna ‘Novembre DiVini & Sapori’: evento giunto alla terza edizione, ideato e realizzato da Carlo Miraglia, sommelier professionista e titolare dell’enoteca ‘Pollino DiVino’. I numeri di quest’anno testimoniano ancora maggiormente la riuscita del progetto.
“Devo dire che il successo di questa edizione è andato ben oltre le aspettative - ci spiega Miraglia, nella foto con la moglie Elvira Di Sanzo - perché, tenendo conto di tutte e 5 le serate, abbiamo superato le 170 presenze: parliamo di una media che si aggira sulle 35 presenze per ogni appuntamento. Rispetto agli anni precedenti, la richiesta è stata molto superiore tanto che, per ogni serata, sono stato costretto a rifiutare una ventina di prenotazioni. Devo dire che questi numeri mi gratificano tantissimo poiché significa che la rassegna ha raggiunto l’obiettivo che mi ero prefissato. Ricordo - aggiunge - che il primo anno arrivavamo a 25 presenze, mentre in questa edizione ho ricevuto richieste di prenotazioni già dal momento stesso in cui avevo lanciato l’evento, quindi ben prima che iniziasse. Inoltre, ci sono stati anche degli abbonamenti per tutte le serate. Questo significa che si è compreso il significato della rassegna e, soprattutto, che il format piace”.
Gli ospiti di ‘Pollino DiVino’ sono arrivati anche dalla Calabria o da paesi lucani non proprio limitrofi. “Sono arrivati da Castrovillari, da Lagonegro, dalla zona di Policoro oltre che dalle vicine Mormanno, Laino, Castelluccio o Viggianello. Sono soddisfatto che siano in tanti ad avvicinarsi a questo mondo attraverso questa iniziativa differente”.
L’idea è di presentare in ogni serata un vino diverso, unito a delle lezioni per ciascuna produzione. In questa edizione si sono alternati, per il rosso, l’azienda Eleano ed il suo Aglianico del Vulture; per il vino bianco Greco e Fiano, con Feudi di San Gregorio. Poi c’è stata la novità della birra, con l’azienda De Alchemia. Quindi, per i grandi rossi italiani, è stata ospite l’azienda Col D’Orcia. La chiusura è avvenuta con l’Azienda Firriato, produttrice di spumante. I calici sono stati sempre accompagnati con prodotti tipici.
Lo special guest di questa edizione è stato però lo chef Andrea Gnoni, volato da Metaponto Lido a Londra per poi rientrare nella sua amata Basilicata, da poco premiato dall’Osservatorio Sigep Natale 2024 per ‘Lucanus’, il suo panettone salato fatto con soli due ingredienti: salame pezzente lucano e caciovallo podolico di Basilicata.
“Sono stato felicissimo di avere con noi Andrea - evidenzia ancora il titolare di ‘Pollino DiVino’ - per la prima volta abbiamo avuto un ospite al di fuori del mondo vinicolo. Grazie a lui abbiamo fatto degustare un prodotto interamente lucano, che rappresenta un’eccellenza per la nostra regione ed è stato molto gradito da tutti quelli che hanno potuto assaporarlo”.
L’idea di base del progetto è cercare di formare su cosa si beva, senza però esagerare con lezioni troppo pesanti.
“Ho studiato questo format partendo dalla verifica degli approcci di altri simili e le lezioni erano improntate molto di più sul discorso didattico. Indubbiamente erano formativi, ma non era quello il trend cui puntavo poiché a me non interessa formare dei sommelier. Oltre che sulla necessità di imparare a bere responsabilmente, l’aspetto sul quale batto e fare in modo che attraverso le sarete ciascuno capisse cosa stesse bevendo, in modo che i consumatori abbiano le conoscenze e sappiano come comportarsi nella scelta in caso di acquisto o qualora si trovassero ad ordinare in un qualsiasi locale. Ecco perché ritengo fondamentale invitare le aziende affinché spieghino bene cosa producono e ne illustrino le caratteristiche”.
Il futuro potrebbe essere più ad ampio respiro, almeno questo è l’intento del sommelier rotondese.
“I numeri sono importanti e sono diverse le aziende che avrebbero voluto partecipare anche quest’anno. L’idea di creare un evento su larga scala ce l’ho ed avrò anche degli incontri per capire quanto sia fattibile. Ma il vero problema è che da solo non posso riuscirci poiché è indispensabile il supporto del territorio, inteso come istituzioni o associazioni. Per muovere una simile macchina organizzativa è necessario si attivino anche tante altre componenti”.
Gianfranco Aurilio
Lasiritide.it |
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