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Recensione di “Vaticano in rete” |
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9/05/2013 | Il volume dal titolo “Vaticano in rete” edito dalla Claudiana Il Mulino, a cura di Sandra Mazzoleni, è strutturato in due parti in italiano.
L’introduzione è composta da tre capitoli di lunghezza disomogenea.
Nel primo capitolo dopo alcune osservazioni sullo sviluppo ed interpretazione della dottrina, sono illustrati tre elementi che configurano l’iter redazionale degli schemi: il rapporto Giovanni XXIII e quello dei dicasteri della Curia Romana con gli organismi preparatori del Concilio; la conseguente compresenza in essi di prospettive dell’diverse.
Sulla base di quest’elementi, il periodo preparatorio, appare un tempo complesso, meno omogeneo ed uniforme di quanto talvolta si è con una certa fretta indotti a ritenere.
Il secondo capitolo sviluppa l’ipotesi che il non semplice confronto tra differenti metodologie teologiche possa costituire una chiave ermeneutica degli schemi preparatori.
A grandi linee si mostra dappertutto il contesto teologico dei primi decenni del XX secolo, nel quale si inserisce la fase conciliare preparatoria.
Le linee di fondo di tale contesto condizionano i lavori preparatori.
La natura di questo condizionamento può essere verificata; a tale scopo l’autrice offre un valido esempio mde Lubac mediante l’analisi del giudizio di Congar e di de Lubac sui lavori e sugli schemi della Commissione Teologica Preparatoria su aspetti e dai quali una corretta valutazione del periodo preparatorio non può prescindere, quali la relazione della Commissione Teologica Preparatoria con il Sant’Uffizio, il gruppo di teologi “romani”e gli altri teologi, il difficile rapporto tra metodologie e teologie differenti.
Infine il terzo capitolo, presenta aspetti dell’orientamento di fondo degli schemi preparatori; dopo aver richiamato l’insufficiente coordinamento dei lavori, tale orientamento è tratteggiato alla luce della questione metodologica, percorrendo una triplice pista d’indagine: la consonanza con la metodologia teologica della Commissione Teologica o l’autonomia da essa ed il prevalente orientamento pratico – giuridico della pastorale.
In conclusione il libro scritto con un linguaggio scientifico, offre importanti spunti di riflessione su un evento importante innovatore nell’ambito della Chiesa Cattolica.
Biagio Gugliotta
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