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Spettacolo di beneficenza a Policoro

10/04/2013

Da anni, la Compagnia SenzaTeatro è “luogo privilegiato” d’espressione di persone che vogliono vivere il teatro. Affrontare la costruzione di questo lavoro, ha voluto dire per noi, progettare, indagare,scandagliare una sensibilità nuova di scrittura, lo abbiamo fatto con gli occhi del lettore, che si addentra all’interno delle storie , le assorbe, le separa e le unisce a proprio piacimento.
Maria Barbella “ dal braccio della morte alla vita”, questo il titolo che abbiamo dato all’ adattamento teatrale è tratto dal libro di Idanna Pucci “La Signora di Sing Sing”no alla pena di morte.
Lavorare al testo è stato anche un modo per trovare una forma linguistica che reinventa e ricompone suggestioni e memorie, forme evocative e poetiche che ci hanno portato ad inserire in alcuni momenti, l’uso del dialetto come fatto di tradizione ma anche pensiamo di contemporaneità .
L’ adattamento permette all’attore di essere narratore e personaggio, ed insieme narratore dei personaggi per indagare sulle capacità più complesse della comunicazione teatrale, ed è in questi passaggi che l’attore narratore-personaggio, si fa carico di quelle suggestioni-memorie per riportarle alla luce in un simbolico e perenne gioco delle umanità tra la storia,la nostalgia,la rabbia,la sofferenza,il pianto dell’attesa..
Il testo
Basato su fatti dell’epoca e documenti familiari , il libro di Idanna Pucci “ La Signora di Sing Sing” no alla pena di morte, edito da Giunti ricostruisce un fatto storico accaduto nell’america dell’emigrazione Italiana di fine ottocento.
A Manhattan il 26 Aprile 1895, Maria Barbella, giovane e timida ragazza emigrata Italiana di Ferrandina, taglia la gola a Domenico Cataldo, un lustrascarpe di Chiaromonte che l’ha sedotta con una promessa di matrimonio e poi abbandonata.
Dopo un processo frettoloso e venato di razzismo.
Maria incapace di parlare l’inglese, viene condannata alla sedia elettrica “da poco inventata” e la pena di morte verrebbe eseguita quasi subito, se Cora Slocomb “Americana di origine, ma sposata ad un nobile Friulano”non decidesse di prendere a cuore il caso di Maria detenuta a Sing Sing, impegnandosi animo e corpo nel tentativo di convincere la giustizia e l’opinione pubblica a celebrare un nuovo processo.
L’energia e l’intelligenza di Cora e di altre persone da lei coinvolte diventerà la prima campagna contro la pena capitale della storia.
Un’appassionante vicenda che conserva intatta la sua pregnanza, sia per la storia dell’immigrazione verso i paesi ricchi dell’occidente, sia e soprattutto per le battaglie civili e legali condotte contro la pena di morte.

Spettacolo vincitore dell'8° festival di Allerona, del Festival XS di Salerno (giuria giovani), XII° Festival di Citerna.




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