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Basilcata terra da..fiction: Artemisia Sanchez

8/03/2013

La miniserie televisiva, in quattro puntate, “Artemisia Sanchez”, che è stata trasmessa in prima visione su Rai 1 nel dicembre 2008, ha visto protagonista la città dei Sassi. La fiction, per la regia di Ambrogio Lo Giudice, che annovera tra gli interpreti principali Michelle Bonev e Fabio Fulco, con la partecipazione straordinaria di Lucio Dalla, è stata tratta dall’omonimo romanzo di Santo Gioffrè. Seminara (piccolo paese della Calabria), 1763: la piccola marchesa Artemisia Sanchez ed il conte Angelo Falvetti si giurano amore eterno. Ma il destino li condanna: il padre di Angelo viene assassinato davanti ai loro occhi; Angelo deve abbandonare la città per evitare di essere la prossima vittima e decide di seguire lo zio monsignore. Artemisia, vent’anni dopo, combatte a fianco del fratello maggiore Gaspare, dell’amico conte Grimaldi e del brigante Niccolò Minerva per il miglioramento delle condizioni lavorative dei suoi contadini, in opposizione alla nobiltà locale e al fratello Casimiro. In questo clima, viene accolta con grande felicità la notizia del ritorno di Angelo a Seminara, ma è la delusione a prendere il sopravvento quando scopre che il ragazzo è diventato sacerdote. Straziata dall’amore impossibile per un uomo che ama soltanto Dio e dalla morte violenta di Gaspare, Artemisia decide, per salvare il buon nome della sua famiglia e le sorti dei suoi contadini, di sposare l’anziano principe Spinelli. Gaspare è morto, ma Artemisia non si dà per vinta e vuole portare avanti il lavoro cominciato insieme a lui, ma il suo percorso è costellato di imprevisti: suo marito, il principe Spinelli, e Casimiro continuano ad ostacolarla in tutte le maniere. A questo punto Artemisia decide di chiedere aiuto ad Angelo, spronandolo a tornare ad occuparsi della gestione delle sue terre: solo lui, impiantando sui proprio campi un muovo frantoio per la produzione di olio, potrebbe dare il buon esempio, in quanto sacerdote. Angelo, non senza titubanza, accetta di aiutarla. Le cose sembrano andare per il meglio: Niccolò ha trovato l’amore di Teresa, la cameriera di Artemisia, che per lui è disposta a lasciare tutto e seguirlo; la produzione dell’olio, grazie anche ai consigli del conte Grimaldi, procede alla grande, tanto che viene esportato a Genova. I sentimenti tra i due protagonisti sembrano essere più vivi che mai. Tutto ciò non viene visto di buon occhio da Spinelli, che recluta i malvagi mercenari capitanati da Liricio per distruggere le giare d’olio. La vicinanza tra Angelo e Artemisia, porta il giovane uomo di chiesa a chiedersi se il cammino intrapreso sia quello giusto. Deciso a fare chiarezza sul suo futuro, Angelo lascia la gestione delle terre alla sua amata, per ritirarsi in una vecchia chiesa sperduta nel bosco. La nobildonna, nel frattempo occupa ogni istante delle sue giornate per continuare la modernizzazione degli uliveti, seppur la sua salute sia precaria a causa del veleno che il marito le sta facendo somministrare dalla cameriera Agnese. Artemisia si ritrova ormai in fin di vita, ma destino vuole che sia proprio Angelo a salvarla, propinandole l’antidoto; proprio là, vicino alla cascata dove si erano giurati amore eterno. Non potendola riportare al castello, decide di rifugiarsi in riva al mare tra i pescatori, incosciente del fatto che Liricio è già sulle sue tracce ed è pronto ad avvisare Spinelli del nascondiglio in cui i due hanno deciso di consumare il loro amore. Artemisia, furiosa per aver scoperto che è stato suo marito a cercare di avvelenarla, ha intenzione di affrontarlo a viso aperto, ma Angelo la invita a riflettere ed utilizzare vie più consone, come la giustizia. Così è: con l’aiuto del giudice della corte del re e del vescovo Agostino Falvetti (Lucio Dalla), i due giovani protagonisti provano ad inchiodare il principe alle sue responsabilità, ma lui è lesto a fuggire. Se la giustizia terrena non riesce a fare il suo corso, quella ultraterrena non si ferma davanti a niente: un devastante terremoto si abbatte su Seminara, distruggendo ogni cosa e uccidendo gli abitanti, tra cui Spinelli. Ai nostri eroi non rimane che ricominciare a vivere.

Nicoletta Fanuele



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