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| La bellezza dell'ascolto, il bene oltre il male: don Marcello Cozzi incontra gli studenti a Senise |
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11/11/2022 | “Quanta umanità …”, così il collabioratore di giustizia Giovanni Brusca racconta di Rita Borsellino a Don Marcello Cozzi durante uno dei loro tanti colloqui e così si può descrivere l’incontro avvenuto giovedì 11 novembre 2022 tra i ragazzi dell’ Istituto ‘Sinisgalli’ e lo stesso parroco potentino. Al centro del dibattito il suo nuovo libro dal titolo “Dio ha le mani sporche”. Nel testo vengono raccontati i numerosi incontri che l’autore ha avuto con quelle persone tormentate dal ricordo della violenza, sia che l’abbiano subita che commessa. Da Elisa Claps, allo stesso Giovanni Brusca passando per le vittime sessuali della tratta di esseri umani; tanti casi, un unico filo conduttore … la capacità di ascolto di Don Marcello e il tema della legalità, argomento di vitale importanza da trattare nelle scuole. Più che una vera presentazione del libro, l’ex vicepresidente di Libera ha voluto portare ai ragazzi la sua testimonianza di vita fatta di empatia verso il prossimo, grande umanità e lotta al crimine. Un’esistenza sicuramente non banale fatta di scelte difficili, di grandi responsabilità sempre nel segno del coraggio e del prossimo. Un prossimo che non è giudicato ma accolto, che non è respinto ma ascoltato, che non lo si rende schiavo della sua condizione ma lo si prova a liberare da questa, aldilà che si tratti di vittima o carnefice perché, così come lo stesso Don Cozzi riporta dalle parole di Agnese Moro, nella conoscenza il mostro si smaterializza. Ci sono tanti modi per poter ascoltare, non ultimo proprio quello della lettura.
Don Marcello è un sacerdote atipico, non affine allo stereotipo della sola vita in sacrestia definita da lui stesso antievangelica; lo stesso Gesù viveva continuamente per strada, camminava di fianco al male, si sporcava le mani. In una società sempre più dell’apparire, la riflessione finale del prete potentito non poteva non interessare la fragilità dell’uomo, il non aver paura a mostrarla perché è proprio nella debolezza che risiede la vera sacralità dell’essere. L’esempio di Don Cozzi stimola alla ricerca del bene, a suo dire a ‘’ricercare la feritoia nella ferita, la luce che illumina il cammino, il buono nel cattivo’’. E’ un libro di dolore che però si chiude con speranza: la speranza di Don Marcello, palesata ai ragazzi, di continuare ad aiutare i sofferenti con l’auspicio di “trasformare” quanto più male in bene. L’incontro si è chiuso tra gli applausi dei ragazzi, questo articolo invece con alcune note musicali; note che sicuramente, come raccontato da Don Cozzi, saranno state ripetutamente suonate dal “piccolo” Giuseppe Di Matteo durante il periodo del rapimento. Do,re,mi,fa,sol,la,si…
Pier Rosario Capalbo


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