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In pensione Giuseppe Melfi, colonnello dei Carabinieri Forestali |
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14/10/2022 | Giuseppe Melfi, colonnello dei Carabinieri Forestali, è in pensione. L’ufficiale dell’Arma, originario di Oriolo ma castrovillarese d’adozione, si è laureato in scienze forestali presso l’Università di Firenze è entrato a far parte del Corpo Forestale dello Stato nel 1989 nel ruolo ufficiale svolgendo il suo primo incarico presso l’Azienda di Stato per le Foreste Demaniali di Potenza. Nel 2000 viene nominato Coordinatore Distrettuale del CFS di Castrovillari per poi passare a dirigere il Coordinamento Territoriale per l’Ambiente del Parco Nazionale del Pollino di Rotonda che lascia nel 2008 dopo aver frequentato il corso di Primo Dirigente presso la Scuola Superiore della Polizia di Stato, con la promozione a colonnello. Subito dopo viene nominato Comandante Provinciale di Potenza dell'ex CFS dove ha anche ricoperto il ruolo di responsabile del Nucleo Investigativo presso la Procura del Tribunale di Potenza (NIPAF), inoltre è stato Coordinatore Distrettuale del CFS di Lagonegro, e ad interim Coordinatore territoriale per l’ambiente del Parco Nazionale della Val d’Agri e dell’Appennino Lucano. Dopo Potenza un’esperienza quale Comandante Provinciale a Crotone, prima di approdare per un breve periodo a dirigere il Coordinamento Territoriale per l’Ambiente del Parco Nazionale della Sila. Dal 2012 suo ultimo prestigioso incarico ha diretto il Comando Provinciale di Cosenza, oggi Gruppo Carabinieri Forestali, che ha lasciato nel 2018 per svolgere il ruolo di Direttore del Parco Nazionale del Pollino, svolto fino a giugno di quest’anno, prima di rientrare negli ultimi mesi nell’Arma Forestale. Non è mancato il saluto ufficiale a Roma, presso il Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri, con la nomina a Generale di Brigata.
Generale, come si sente?
Bene, un po’ avanti con gli anni, ma soddisfatto del percorso fatto sin qui.
Saranno stati anni impegnativi.
Si certo. Gli impegni non sono mancati, del resto ho lavorato con spirito di servizio e abnegazione in settori particolarmente delicati come la tutela dell’ambiente, del territorio, e poi la sicurezza nell’agroalimentare. Ho sempre creduto che preservare le foreste, l’acqua, tutelare gli animali, significa contribuire a lasciare ai nostri figli alle nuove generazioni un mondo più sicuro e migliore.
Cos’è la natura per Lei?
La natura va rispettata, amata in ogni sua forma, del resto cosa c’è di più bello, di unico, di meraviglioso. Tutelare l’ambiente, gli ecosistemi deve essere compito di tutti, del resto è nell’interesse di tutti, perché il pianeta, il nostro pianeta delle meraviglie è uno solo, è la nostra casa comune che da sempre ci stupisce nelle sue forme uniche di vita. L’uomo sarà in pace con se stesso solo se riuscirà a vivere in simbiosi con l’ambiente che lo circonda, quel giorno sarà un’alba nuova per l’intera umanità.
Vincenzo Diego
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