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| Cersosimo in festa per la Madonna di Costantinopoli |
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15/05/2022 | Dopo due anni, si torna a festeggiare la Beata Vergine Maria di Costantinopoli, patrona di Cersosimo, proclamata ed incoronata nell'agosto del 2002 “ Regina della Valle del Sarmento”. Oggi, giornata di vigilia, con la sua tradizionale fiera, la Santa messa alle 10.00, poi il giro della banda di Sant’Arcangelo dalle 16.30, alle 21.00 un concerto del coro “Regina Angelorum” di San Severino Lucano. Domani, giornata dedicata alla Mamma di Cristo, la Messa alle 17.30, a seguire la solenne processione, a spalla dei portatori si porta la magnifica statua in legno che risale probabilmente alla seconda metà del seicento, di scuola napoletana, dalle forme che ispirano spiritualità e pace, la sera, musica e fuochi d’artificio. La messa solenne sarà celebrata da don Pablo Alberto Heis, parroco di Cersosimo. La devozione popolare nei confronti della Vergine e Madre di Dio è particolare, un rapporto tra figli e madre, alla quale tutto si può chiedere. Simbolo di amore, perdono e misericordia. l’Odighítria, colei che mostra la strada , la via che conduce alla pace, che conduce all’amore tra sorelle e fratelli è venerata da secoli, per questo, le vie di Cersosimo si riempiono di fedeli e l’antico centro di spiritualità, tra le terre calabre e lucane, custode di religiosità e di preziosi insegnamenti, indossa il vestito migliore, ricorda chi siamo, uomini di pace, sui sentieri del Beato Falcone, priore del monastero di Kyr-Zosimo. “Gli ultimi due anni, tutto sembrava diverso: l’aria, il profumo dei fiori e dell’erba fresca appena tagliata, anche la natura sembra orfana e immobile, costretta come gli uomini in quarantena. Tutto fermo, fissato, insipido, senza quel sale che dà sapore e vita. Orfani dell’abbraccio, del saluto, orfani anche di quella gestualità che contraddistingue da sempre le genti di questi luoghi. Persino il sole che raramente fa capolino in questa giornata, sembrava diverso. La voce di don Pablo, in questi anni bui, invocava più e più volte Maria, ''la più tenera fra le Madri''. Una preghiera che squarciava l’aria e il silenzio, parola dopo parola, passo dopo passo”. Oggi, il sole si mostra vigoroso e forte, abbraccia tutto e tutti, l’aria calda, estiva, da luglio inoltrato, come non mai, rinnova fede e speranza. Saranno giorni caldi, come l’abbraccio della Madre di tutti, l’abbraccio inteso della Mamma di Dio.
Vincenzo Diego |
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