HOMEContattiDirettoreWebTvNewsNews SportCultura ed Eventi

Coronavirus:l'Italia capovolta e il Sud che si scopre con la puzza sotto il naso

27/02/2020

La storia dell’Italia unita ha inizio nel 1861, dopo la proclamazione del Regno d'Italia. Secondo alcuni, nasce un unico grande Paese, sovrano e indipendente. Chi più chi meno conosce i fatti, almeno quelli studiati a scuola. Guerre di indipendenza, Garibaldi con i suoi Mille, i Borbone, i Savoia, stati esteri, i plebisciti, tralasciando, come si fa da sempre, purtroppo, la storia e il contributo di tanti liberali meridionali, ma questa è un’altra storia ancora.
Per farla breve, dovremmo essere tutti italiani, fratelli, sotto un’unica bandiera. Ma è proprio così?
I dubbi nascono subito dopo il mese di marzo del 1861. Dubbi che portano diversi nomi, un rosario di polemiche, anni di studi, dibattiti, fiumi d’inchiostro, forme di razzismo latente, sino al populismo spinto.
Ma quello che sta accadendo in questi giorni per un virus il “COVID-19”, meglio conosciuto come “Coronavirus”, è davvero incredibile. Se non fosse un problema serio per la salute ci sarebbe tanto materiale per poterci scrivere una commedia brillante, capace di farci “pisciare” dalle risate. A quasi 160 anni dall’Unità ci scopriamo, noi del Sud, con la puzza sotto il naso. Da brava gente ospitale, premurosa e buona, a gente che in quattro e quattr’otto si chiude a riccio per paura degli “untori del Nord”, sino a ieri regioni aperte all’emigrazione sanitaria, ai “viaggi della speranza”. Non perché dalle nostre latitudini manchino i bravi specialisti o il personale sanitario, ci sono, ma anche loro da anni mortificati e stressati da certa politica che non sempre ha saputo programmare, tant’è vero che alcune regioni hanno di fatto commissariato la sanità, la salute, bene “fondamentale” dei cittadini, un aggettivo significativo inserito nella nostra Costituzione, ma mortificato di fatto.
E invece di ringraziarli, in questi giorni gli giriamo le spalle, speriamo che più in là non ci chiudano le porte in faccia, subito dopo l’ubriacatura da Coronavirus. Ci aggrapperemo magari al principio di universalità, alle leggi, alla Costituzione, al tribunale dei diritti dell’uomo e a quello del malato. Sta di fatto che in questi giorni abbiamo mandato a farsi benedire la comprensione, il buon senso, l’aiuto reciproco e tutto il resto. Sembra veramente di essere tornati indietro, con lo stivale capovolto e pieno di principati, ducati, regni, dove ognuno proclama, ognuno scrive ordinanze, decreti e quant’altro. Una babele che sta mettendo a rischio la credibilità del “Bel Paese”, ma soprattutto l’ “Unità”.
Chi ci guarda dall’esterno, mi riferisco ai paesi europei e non solo, inizia a preoccuparsi, qualcuno di questi paesi “amici” ci ferma i treni, ci controlla agli scali, cancella i voli da e verso l’Italia. Da non crederci. Sotto lo sguardo assente dell’Europa, anche questa nata bene e cresciuta male. Matrigna agli occhi di tanti, la “brexit” ne è un esempio. Da fuori, “oltre cortina”, in questi giorni e in queste ore più di qualcuno ci vede come un Paese confuso e di conseguenza le domande nascono spontanee: ma come, se le stesse regioni italiane e i comuni ordinano di chiudere i varchi ai cittadini del Nord, a studenti, famiglie, imprenditori, persino ai propri residenti, ammalati di ritorno, in modo alquanto contraddittorio e sbrigativo, allora pure noi… Domanda legittima la loro, ma una vera e propria “macchietta” per noi.
Bene la prevenzione, alzare l’asticella della sicurezza, ascoltare la voce della comunità scientifica impegnata nei laboratori, a cui va il nostro sincero ringraziamento, ma rischiare l’anarchia sarebbe un male quasi peggiore del virus che si vuole combattere. Il Governo ha riposto, forse, troppa fiducia sul buon senso di alcune regioni. A quanto pare, decreti e ordinanze, specialmente quelle del Ministero della Salute, sono state stravolte di volta in volta, come se parlassimo lingue diverse o non ci fidassimo. Eppure si parla di “emergenza”. Come dire, in caso di attacco, di missili sulla nostra Regione o su altre, dovremmo difenderci come Basilicata, come regioni, o come sistema Italia? Chi dovrebbe decidere: il Parlamento, il Governo o i presidenti delle regioni interessate. Un esempio banale, certo, ma la guerra al Coronavirus la stiamo facendo proprio così, in ordine sparso, l’uno contro l’altro, un vero e proprio azzardo, un virus che rischia di compromettere dalle fondamenta l’Unità, la solidarietà e la pace sociale.

Vincenzo Diego



archivio

ALTRE NEWS

ALTRE NEWS
31/12/2025 - Epopea Monte Cotugno: l’evento finale tra memoria, sfide e futuro

Domenica 4 gennaio, alle ore 18.00, il Complesso San Francesco di Senise ospiterà l’evento finale del progetto Epopea Monte Cotugno, un momento di ''restituzione'' degli obiettivi in cui la comunità potrà confrontarsi su ciò che è stato realizzato e sulle prospettive future....-->continua

31/12/2025 - Il Coro Regina Anglonensis nella Chiesa di San Francesco a Senise

La Parrocchia di Senise, in collaborazione con le associazioni del territorio, ha promosso e organizzato il concerto “Note di Speranza”, come momento di condivisione, riflessione e augurio in vista della fine dell’anno.
Nella suggestiva cornice della Chies...-->continua

31/12/2025 - Rotonda: successo per la commedia ‘Il colpo della strega’, replica il 2 gennaio

Lo scorso 29 dicembre, al Teatro Comunale "Selene" di Rotonda", ha debuttato il nuovo spettacolo della Compagnia Teatrale Amatoriale "Liberamente" della Associazione Culturale Arti Visive dal titolo "Il colpo della strega", una commedia brillante in due atti d...-->continua

30/12/2025 - Quantica Live: LUX Nardozza in Val d'Agri col nuovo lavoro

L'infanzia in Basilicata e le altre vite - Sette Vite nello specifico, dal nome del primo singolo dal nuovo album - sulle scie della fisica quantistica.
Il cantautore e chitarrista Luciano LUX Nardozza - lucano di nascita e crescita - ha presentato ieri a...-->continua

E NEWS











WEB TV



Agoraut - Associazione culturale di informazione territoriale - P.Iva: 01673320766 - Copyright� lasiritide.it - Webmaster: Armando Arleo