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Castelluccio Inferiore: in biblioteca un incontro sulle tradizioni |
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19/04/2019 | Nella biblioteca comunale di Castelluccio Inferiore si è tenuto l’incontro dal titolo: “Le Comunità del Dono dalla Olla di Castelluccio ai riti arborei”. Tanti gli interventi, tra cui quello dello stesso sindaco Paolo Campanella.
L’evento si proponeva di dare una lettura etno-antropologica delle tradizioni popolari locali e di valorizzare il territorio. L’intento era di rispondere a diverse domande, partendo dal tentativo di cogliere quale legame colleghi tutte le tradizioni popolari locali; o cosa abbiano in comune i riti arborei e le altre tradizioni popolari; per poi cercare di comprendere se questo tratto comune sia una identità peculiare di questa parte di territorio.
La riunione, condotta dal relatore Giuseppe Cosenza, agronomo e guida ufficiale del Parco del Pollino, ha raccolto tante testimonianze e racconti ed ha dimostrato, ancora una volta, come la biblioteca di Castelluccio Inferiore si proponga sempre di più nel territorio quale fondamentale contenitore di appuntamenti di carattere culturale. Per questo, grande merito va all’associazione “Ricomincio da Tre” che gestisce la biblioteca.
“Il tema del dono è stato un aspetto fondamentale della discussione, inteso quale scambio all’interno delle comunità del Parco del Pollino”, ci spiega Giovanna Iacuzio, insegnante e laureata in beni culturali.
Il legame tra le tradizioni e il territorio, insieme a quale caratteristica contraddistingua gli abitanti, è emerso anche dalla presenza di altri due ospiti. Il professor Leo Giannotti ha sottolineato la particolarità di queste zone, dove chiunque arrivi viene accolto come se vi vivesse da sempre: evidenziando, così, la capacità di donare da parte di queste popolazioni senza ricevere nulla in cambia.
Importante anche la partecipazione di Giuliana D’Agostino dell’associazione “Agorà” che, anche attraverso rappresentazioni teatrali, sta cercando di recuperare il dialetto locale nella sua forma più antica.
Il fulcro della serata è stato certamente rappresentato dalla discussione sulla “Olla”, un vaso con un’incisione in alfabeto greco arcaico ma in lingua Osca di difficile comprensione eccetto che per la radice della parola “Touta”, che indica un manufatto di uso collettivo e non privato. Da qui l'idea che la “Olla” possa essere la prima testimonianza di un “modus vivendi” delle popolazioni di quest’area dove veniva praticato il dono rituale, la messa in comune dei beni, per rafforzare i rapporti all’interno della comunità; e le tradizioni locali, anche se di molte si è persa la memoria, confermano questo modo di essere che è stato tramandato fino ai nostri giorni.
La “Olla” risale al sesto secolo avanti Cristo e fu ritrovata, tra Castelluccio e Laino, nel diciottesimo secolo: si pensava potesse essere andata distrutta durante la seconda guerra mondiale, in quanto non se ne avevano più notizie, tuttavia, proprio in seguito a questo incontro in biblioteca, Luciano Longo, fondatore dell’associazione “Mercurion” e grande esperto di ciò che si conosce attualmente sulla “Olla”, consultando l’archivio del museo archeologico di Berlino, dove era stata custodita, in base ad alcune foto a colori, e quindi più recenti, ha dedotto che la “Olla” potrebbe essere ancora conservata da qualche parte. Eventualità che sicuramente riaccenderà l’interesse verso questo importante reperto archeologico, il cui nuovo ritrovamento rappresenterebbe una riscoperta straordinaria.
Gianfranco Aurilio
lasiritide.it
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