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Recensione di “L’incertezza del domani Esodati e dintorni”

22/05/2018

Il libro di Giulio Pomar “L’incertezza del domani Esodati e dintorni” edito da Imprimatur, ed acquistabile al prezzo di 13 euro, parla della riforma delle pensioni approvata nel 2011 che rispetto alla precedente ha apportato i seguenti cambiamenti:
1) pensionamento anticipato: dal 1/5/2017, qualo¬ra in grado di effettuare i versamenti contributivi volontari necessari (determinati sulla base dell’ul¬timo stipendio di cui non fruisce più) per 4 anni e 10 mesi (anziché, come aveva previsto al momento dell’accordo, per 1 anno e 6 mesi);
2) pensionamento di vecchiaia: al compimento di al¬meno (al netto di ulteriori slittamenti per le aspet¬tative di vita) 67 anni e 5 mesi, cioè a novembre 2023. Dopo quasi 11 anni quindi dall’abbandono del posto3) pensionamento di reversibilità in favore del coniu¬ge superstite: subito, dal momento della sua even¬tuale morte.
3) pensionamento di reversibilità in favore del coniu¬ge superstite: subito, dal momento della sua even¬tuale morte.
Questa riforma ha deluso molti lavoratori in procinto di andare in pensione tant’è che ha creato malumori e sgomento.
A tal fine questo libro riporta le storie raccolte in tanti anni di manifestazioni, liberamente tratta¬te per testimoniare la condizione esistenziale in cui si sono trovati, dall’oggi al domani, tantissimi lavo¬ratori che pensavano di essere giunti alla soglia della meritata pensione.
Storie da diffondere per non dimenticare che, no¬nostante i tanti anni trascorsi e le ininterrotte rivendi¬cazioni, non solo non si é trovata una definitiva solu¬zione alla vergognosa vicenda, ma non é stato neppu¬re fornito dagli organi competenti il dato ufficiale sul numero dei cittadini coinvolti di cui alcune migliaia, per cui si ipotizzano insoddisfacenti soluzioni di ri¬piego, vivono in uno stato di assoluta indigenza. Uno degli aspetti più incredibili della nuova norma¬tiva pensionistica italiana è l’assoluta incertezza dei requisiti anagrafici nel nuovo Governo tecnico inse¬diato d’emergenza, E fu citato come spauracchio da evitare, a giustificazione dei severissimi provvedi¬menti concentrati soprattutto sulle pensioni di cui furono bloccate le rivalutazioni e soprattutto stra¬volte le modalità di accesso, niente meno che il crack economico della Grecia. E dire che prima di questa legge dopo aver maturato un certo numero di anni lavorativi, un lavoratore poteva andare in pensione.
Con la legge Fornero le cose sono cambiate e se non si è maturato un certo numero di anni non si può presentare a chi di competenza domanda per andare in pensione, per cui, se per esempio un giovane trova un lavoro a trent’anni, rischia di andare in pensione in età avanzata. Davvero una mannaia per i tanti lavoratori che hanno fatto molti sacrifici per andare in pensione e non ci possono andare per i limiti di età imposti dalla suddetta legge.



Biagio Gugliotta



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