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Recensione di 'Come pesci nell’acqua – mafie, impresa e politica in Veneto' |
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31/03/2018 | Nel libro di Gianni Belloni Antonio Vesco “Come pesci nell’acqua – mafie, impresa e politica in Veneto” di 210 pagine, edito da Donzelli editore, ed acquistabile al prezzo di 28 euro, affronta gli effetti delle organizzazioni mafiose nel contesto imprenditoriale, la centralità assunta dal contesto per le dinamiche operative delle mafie, le interazioni tra gruppi di criminalità organizzata ecc. In questa regione, impresa e politica, si strutturano infatti in forme del tutto peculiari e dipendono fortemente da pratiche imprenditoriali diffuse che sono rese particolarmente evidenti dalle dinamiche di interazione tra attori mafiosi e attori economici. In questa prospettiva, le mafie divengono un utile punto di osservazione per inquadrare le più ampie trasformazioni che hanno investito l’universo economico, e politico locale nel corso della lunga crisi economica degli ultimi anni, e la prospettiva privilegiata in questo volume, è dedicata alla strutturazione locale dell’economia di mercato, ovvero alle specificità dell’incontro tra i gruppi di criminalità organizzata e gli universi economici locali, e le pratiche mafiose e le attività dei gruppi criminali, si costruiscono nel cuore del funzionamento del mercato, in seno ai sistemi di relazioni e ai processi di lungo periodo che ne influenzano e ne determinano l’effettiva regolazione oltre a costituire una risorsa economica a disposizione delle organizzazioni criminali, ed i nuovi territori di espansione, divengono spazi in cui i mafiosi sperimentano forme inedite di appartenenza ai propri gruppi di riferimento e alle composite reti di relazioni nelle quali si inseriscono. In questo contesto i meccanismi di reputazione e le dinamiche di appartenenza a un gruppo criminale assumono forme peculiari e appaiono fortemente influenzati dalla ricezione delle interazioni tra i membri dei gruppi mafiosi indagati, i diversi soggetti locali con i quali interagiscono. gli imprenditori, professionisti, politici locali e altri soggetti con i quali essi instaurano relazioni di complicità. La percezione, mediatica e giudiziaria, della presenza mafiosa nelle aree interessate, ha naturalmente conseguenze sulle forme assunte dall’interazione tra gruppi criminali e società locale, ovvero sulle modalità con cui si è strutturato l’incontro tra mafiosi e imprenditori.
Il libro affronta anche il problema della corruzione emerso in Italia negli ultimi anni, ovvero alle vicende che ruotano intorno al Consorzio Venezia nuova (Cvn) e alla costruzione del Mose. In questo caso, l’organizzazione del sistema corruttivo non si è limitato a fare da contorno alla struttura di scambi profittevoli tra i diversi attori in gioco, e la crisi economica dell’ultimo decennio va assunta come un elemento di accelerazione, ma non come la causa ultima dei meccanismi illeciti messi in atto da imprese e gruppi di criminalità organizzata in questo territorio.
Biagio Gugliotta
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