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| Il materano raccontato dagli scrittori |
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28/01/2018 | La marcia di avvicinamento a Matera Capitale Europea della Cultura 2019 è entrata nella sua fase finale. La grancassa mediatica cresce di giorno in giorno, amplificando l’evento e creando molte aspettative. Ma per entrare nelle viscere di questa città mito e del suo territorio, al clamore necessita la parola. Il romanzo “La scordanza” di Dora Albanese è un esempio lampante.
Di: Giuseppe Colangelo
Per raccontare le donne del suo “… Sud, feroce e contradditorio”, Dora Albanese ambienta la storia a Muggera, un piccolo immaginario paesino lucano, come quello delle sue origini, il cui nome è frutto della contrazione tra la Murgia e Matera. Sintesi che definisce la pelle di un luogo ruvido, arido ma non respingente. Com’è la vicenda narrata, in cui agiscono personaggi in lotta in un ambiente difficile, a tratti ostico, ma fortemente evocativo.
“A Muggera” come si legge nella sinossi, “il mondo sembra essersi fermato: le donne alternano le preghiere del rosario alle formule per scacciare il malocchio; gli uomini sono pronti a uccidere per uno sguardo di troppo; nel bosco, nascoste tra i calanchi, le fattucchiere preparano filtri d’amore. E poi c’è un ruscello, una “fiumara”, che per chi l’attraversa segna il confine invisibile tra dentro e fuori, tra vita e morte, tra ricordo e dimenticanza. Caterina sogna di oltrepassare quel ruscello, raggiungere l’altra riva e lasciarsi tutto alle spalle… Ma a casa ha una famiglia che l’aspetta: quale donna, al suo posto, avrebbe il cuore di abbandonare figli e marito? Caterina non sa rispondere a questa domanda, finché non incontra Nadir. Un uomo brutale, selvaggio, che vive da solo tra i sassi senza acqua né elettricità; un uomo che non ha nulla da offrirle, se non l’occasione di invertire il passo e fuggire… Quello raccontato da Dora Albanese è un Sud crudele e impastato di magia oscura. E lei ci tende la mano per rivelarne i segreti, regalandoci un romanzo intenso, viscerale, che si interroga sul senso più profondo della femminilità.”
Segnaliamo l’efficace Booktrailer diretto da Pietro Micucci che, con l’intensità del cinema drammatico, porta in scena i luoghi, il dolore e la violenza sanguigna di questa sincera e sofferta testimonianza narrativa.
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