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Domani a Moliterno secondo appuntamento della rassegna "Frammenti autoriali" |
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18/12/2017 | MOLITERNO - "La mia coscienza è prigioniera della parola di Dio. E agire contro la propria coscienza è cosa non priva di pericolo....". E' il pensiero di Martin Lutero messo in bocca al bravissimo Joseph Fiennes che impersona il monaco agostiniano nel film di Eric Till "Luther, genio, ribelle, liberatore" (2003). La pellicola - che ricostruisce tutti i momenti salienti della vita di quello che verrà riconosciuto nel padre della riforma protestante - sarà presentato questo pomeriggio (ore 14.00) all'Istituto Comprensivo "G.Racioppi" di Moliterno nell'ambito della seconda edizione di "Frammenti Autoriali", rassegna sul cinema d'autore promossa dal Gal Cittadella del Sapere per la curatela del critico Mimmo Mastrangelo. La proiezione è anche un momento per ricordare la ricorrenza dei cinquecento anni delle famose Tesi di Lutero, il quale il 31 ottobre del 1517 affisse sul portone della chiesa del castello Wittenberg un foglio contenenti 95 "formulazioni" in cui si specchia un'azione per riportare alla forma canonica ciò che col passare del tempo nella Chiesa era stato oscurato, ferito o addirittura perduto. Le tesi di Lutero (che si distaccherà dalla chiesa di Roma e tradurrà la Bibbia in tedesco , mentre la Germania verrà sconvolta dalle rivolte) sono azione di conversione, di ritorno all'autenticità del verbo della Scrittura. Di produzione tedesca e realizzato con contributo della Chiesa Protestante statunitense, il film di Till presenta una prima parte più efficace e si avvale anche delle interpretazioni di Gruno Ganz, Alfred Molina e Peter Ustinov, ma più di tutto la pellicola ci aiuta a riscoprire Lutero in un illuminista, un liberatore dalle tenebre del mondo medievale, un genio che reinterpreta il mondo religioso in un ottica pietistica, il monaco che, sulla vocazione di Paolo di Tarso e Sant'Agostino, ha riscritto un documento di riforma all'interno della Chiesa di Roma.
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