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Moliterno:per "Un certo sguardo..d'autore" proiezione di "”Un giorno della vita" |
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24/05/2012 | Un film con delle location lucane (siamo nel Vulture) e sua storia anche essa ambientata nella Basilicata di quarantotto anni fa. E’ ”Un giorno della vita “ di Giuseppe Papasso che viene presentato al Circolo Culturale Unione nel corso della prima edizione della breve rassegna “Un certo sguardo… d’autore” curatala Elio Pellegrino e dal cinecronista Mimmo Mastrangelo. Una favola il lavoro di Papasso. La storia di sogno di bambino dodicenne che viene chiuso in un istituto a causa del suo amore per il cinema. Talmente è grande questo trasporto per le ombre che si muove sul grande schermo che lui e dei suoi compagni si fanno tutti i giorni, con le biciclette, diversi chilometri per andare ad assistere alle proiezioni in una sala di un paese vicino a quelle loro. Per il papà di Salvatore, questo il nome del bambino, la passione del figlio è solo una vuota passione che proprio non riesce a comprendere. Un giorno il bambino, venuto a conoscenza della vendita di un vecchio proiettore, si mette in testa di comprarlo per portare il cinema nel suo paese. Ma non ha i soldi. E l’unica soluzione perché il suo sogno si avveri è rubare i soldi nella cassa che il papà, in quanto segretario cittadino del Pci locali, ha raccolto per mandare una delegazione locale del partito ai funerali di Togliatti. Una serie di vicende e beghe locale (tipiche di una piccola comunità) porteranno alla scoperto del furto e per Salvatore non possono che aprirsi le porte del riformatorio. Un film di atmosfere con una sua poesia visiva valorizzata da una curatissima fotografia che è diretta nel saper cogliere i contrasti nei colori della terra di Basilicata. Un film che non può che portare al ricordo di “Nuovo cinema Paradiso” di Tornatore, però meglio si concilia con quella giostra di passioni e desideri negati all’infanzia di truffoniana memoria (vedere “I quattrocento colpi”). Giuseppe Papasso lo scorso anno, all’uscì del film nelle sal, dichiarò: “Ho deciso di ambientare il film nel 1964 perché è un anno importante per il costume, la politica e la società italiana. Assolutamente zeppo di avvenimenti come la morte di Togliati, la prima congiuntura dopo il boom , i primi contrasti all’interno del centrosinistra. Il 1964 è anche anche l’anno del Concilio, dei primi topless sulla spiaggia, della valorizzazione delle sale parrocchiali”. La proiezione al Circolo Unione è alle orre 19.00
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