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Episcopia ha celebrato la giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate

5/11/2017

La ricorrenza del 4 novembre legata alle commemorazioni istituzionali che evocano la vittoriosa conclusione della 1ª Guerra Mondiale, sancita con la firma dell’Armistizio di Villa Giusti il 3 novembre 1918 cui seguì, il giorno successivo, il "cessate il fuoco" tra le parti belligeranti è stata celebrata dal Comune di Episcopia con la deposizione della corona al monumento ai Caduti. Alla presenza di autorità civili e militari, alle ore 11,00, come da protocollo, è partita dalla sede comunale la sfilata composta dal presidente del tribunale di Lagonegro Matteo Claudio Zarrella, il maresciallo dei carabinieri Balzano, il tenente dell’esercito Alberto Maria Viceconte, don Vincenzo Lofrano e il sindaco Egidio Vecchione. Dopo la deposizione della corona, il tenente Viceconte ha intimato il silenzio e subito dopo l’alza bandiera accompagnata dal l’inno di Mameli. Il sindaco Vecchione nel suo saluto ha ripercorso quei momenti ricordando: “ sono passati 99 anni da quell’indimenticabile 4 novembre che segnò la storia e che consacrò, con l’armistizio di Villa Giusti, la vittoria della nostra amata Italia sulla tirrannia asburgica detentrice dei territori di Trento e Trieste.
E’ per questo che oggi- continua il primo cittadino - celebriamo l’acquisizione di dette città che portò al raggiungimento dell’Unità Nazionale. Un processo di unificazione durata quasi un secolo e portato a termine solo grazie al sacrificio dei tanti nostri militari, caduti al fronte di quella che venne ribatezzata “ la Grande Guerra”. Nello stesso giorno abbiamo deciso di festeggiare anche tutti gli uomini, ed oggi anche le donne, che hanno difeso e sempre difenderanno l’Italia a servizio delle Forze Armate”. Il sindaco Vecchione ha poi voluto menzionare tutti i nominativi dei soldati che con il loro sacrificio hanno contribuito alla vittoria finale. Rivolgendosi, poi, ai genitori presenti: voi genitori fate in modo che i vostri figli apprendano le gesta e i sacrifici dei loro avi, mantenete vivo in loro ricordo della storia,perché vivano nella cultura della pace e possano tramandarla ai loro figli. In un silenzio assordante, il diacono Terracina ha letto la preghiera dei caduti e subito dopo don Vincenzo Lofrano ha benedetto la corona deposta sul cippo monumentale: “questa celebrazione è stata voluta dall’autorità civile per ricordare i caduti in guerra. Con la richiesta di benedizione religiosa, questo rito civile si arricchisce di un significato più grande che è quello di un Dio misericordioso che accoglie i suoi figli nella gloria del Paradiso. Che sia,allora, non soltanto un gesto di sensibilità umana, ma di fede, per cui tutti ci uniremo nella preghiera per invocare la misericordia e l’abbraccio di Dio”.

Vincenzo Terracina



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