La Polizia di Stato di Matera ha notificato l’Avviso di Conclusione delle Indagini Preliminari, disposto dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Matera, nei confronti di 4 persone, di età compresa tra i 20 e i 41 anni, tra cui una donna, residente in questa provincia, e tre uomini, residenti in provincia di Bari, indagati per minacce, lesioni personali aggravati e porto d’arma atta ad offendere, reati che sarebbero stati commessi, in concorso, in un ristorante di Matera, ai danni di un uomo che vi lavorava come cameriere. Per ragioni legate a problemi sentimentali tra la donna e la vittima, la sera del 29 novembre dello scorso anno, i quattro avrebbero effettuato una vera e propria spedizione punitiva, recandosi presso il ristorante, sito nel centro storico della Città dei Sassi, dove riuscivano ad attirare fuori dal locale il malcapitato. Appena fuori dall’ingresso dell’esercizio pubblico, i tre uomini, alla presenza della donna, che assisteva compiaciuta, aggredivano fisicamente la vittima, la quale, in un primo momento, riusciva a sottrarsi al pestaggio, rifugiandosi nel locale. L’uomo veniva inseguito e raggiunto all’interno del bagno. I tre, dopo aver aperto a spallate la porta, lo picchiavano con calci e pugni sul dorso ed al volto. Nel contempo, gli rivolgevano minacce gravi del tipo: “Adesso ti facciamo vedere noi quello che ti facciamo… t’ammazziamo… ti sei messo contro le persone sbagliate… tu non sai chi siamo noi... non hai capito con chi hai a che fare…”. Durante l’aggressione veniva inoltre utilizzata una cazzottiera metallica. La vittima, in stato di semi-coscienza, veniva soccorsa dai colleghi del ristorante e da personale sanitario del 118, prontamente intervenuto. Al malcapitato veniva determinata una prognosi di 30 giorni. Nell’immediato, sono intervenuti gli agenti della Sezione Volanti, che hanno raccolto le prime informazioni su quanto accaduto. Le indagini sono state poi portate avanti dagli agenti della Squadra Mobile ed hanno permesso di fare chiarezza sulla vicenda. Si rappresenta che gli accertamenti vanno intesi, salvo ulteriori approfondimenti e in attesa del giudizio, nel rispetto dei diritti delle persone indagate, della presunzione di innocenza e della necessaria verifica dibattimentale. |