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Inchiesta Sanitopoli: il 30 gennaio udienza preliminatre

7/12/2023



Si terrà il prossimo 30 gennaio l’udienza preliminare sull’inchiesta malasanità di Basilicata che vede 27 indagati che avranno la possibilità di chiarire ulteriormente le proprie posizioni. Indagati l’intera giunta regionale di allora tranne l’assessore Merra, la cui posizione è stata archiviata. La richiesta di rinvio a giudizio è stata avanzata dal procuratore della Repubblica Francesco Curcio e dal sostituto Vincenzo Montemurro. Un’inchiesta nata dalle denunce, in particolare, di due supertesti – l’ex direttore generale del San Carlo, Massimo Barresi, e l’ex segretario particolare di Bardi, Mario Araneo – rispetto al progetto di ristrutturazione dell’ospedale di Lagonegro e sulla gestione complessiva della sanità in regione. E sulla cui attendibilità erano stati avanzati dei dubbi già in fase di Riesame, quando il collegio aveva annullato alcune misure cautelari adottate. Le elezioni 2020 a Lagonegro. Tra le imputazioni formulate dai pm, ci sono delle ipotesi di corruzione collegate alle elezioni comunali che nel 2020, a Lagonegro, videro Maria Di Lascio conquistare la poltrona di sindaca. “Ho sempre avuto massima fiducia nella magistratura – ha commentato ai colleghi del quotidiano di Basilicata il presidente Vito Bardi - avrò la possibilità, all’udienza preliminare del 30 gennaio 2024, di fornire la mia versione dei fatti su un’indagine notificatami il 7 ottobre 2022, sulla quale sono molto sereno e ancor più sicuro di poter chiarire tutte le contestazioni mosse al sottoscritto e alla mia giunta». Così il governatore Bardi ha reagito alla notizia della fissazione dell’udienza preliminare. «Sono questioni – ha concluso – relative ad alcune delibere di riparto di fondi tra le aziende sanitarie e a un contenzioso con un ex Dg, rispetto alle quali la giunta da me presieduta si è limitata a ratificare atti dovuti”. “Ho sempre agito conformemente ai miei principi morali e a quelli di etica pubblica, assumendo posizioni libere e autonome, anche se difficili e solitarie, perfino a costo dello scontro politico con i miei colleghi di governo”.


Ha dichiarato tramite un comunicato stampa l’ex assessore Merra . “Ho sempre avuto fiducia nell’operato degli inquirenti e sapevo di essere stata coerente e aderente ai miei valori civili e istituzionali ed è questo che, innanzitutto, mi riempie di orgoglio e mi spinge ad andare avanti nelle mie azioni politiche”. Lo afferma il consigliere regionale Donatella Merra all’indomani della chiusura delle indagini preliminari dell’inchiesta giudiziaria sulla sanità lucana, che ha escluso ogni suo coinvolgimento.


“Ovviamente – ha proseguito Merra- mi auguro che tutte le persone ancora coinvolte nel procedimento possano chiarire la propria posizione e tutelare la propria onorabilità. Lasciatemi, tuttavia, dire che essermi assunta la responsabilità politica di non sostenere atti che non condividevo nel metodo e nel merito, con la stessa forza con la quale ho sostenuto invece atti strategici sistematicamente respinti, è stato per me necessario per preservare, prima di tutto, una determinata visione della cosa pubblica e della gestione amministrativa, al di là di sopravvenute azioni della magistratura che riguardano un piano diverso. In quanto unico assessore di quella prima Giunta di centro-destra ad essere stata completamente stralciata dalla contestazione di eventuali reati sento oggi, ancora più forte, la convinzione di aver operato sempre nell’interesse pubblico e della collettività”. Auspico tuttavia che anche gli altri possano dimostrare la propria estraneità ai fatti contestati per mettere fine a questa spiacevole circostanza”.




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