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Pandemia e crisi: lo sfogo di un artigiano |
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29/05/2020 |
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Le restrizioni e la necessità di prevenire il contagio non si sposano al meglio con quelle che sono le esigenze di tante attività, ma, purtroppo, fino a quando il vaccino non sarà sul mercato non si potrà agire diversamente. Tuttavia, non sono pochi i rappresentanti dei vari comparti a chiedere che nel frattempo si faccia di più.
“Sono arrivati i 600 euro ma non sono serviti quasi a nulla”, ci ha detto Giuseppe, un restauratore di Policoro.
“Io, ad esempio, tempo fa avevo comprato una macchina per necessità lavorative ma nessuno ha fatto in modo che le rate fossero dilazionate. Capisco l’emergenza, ma ormai è difficile lavorare perché la gente ha una paura matta”.
Secondo l’artigiano bisognerebbe agire sulla leva fiscale, onde evitare che proliferi il lavoro nero. “A parte che c’è sempre stato, ma adesso si rischia possa aumentare ulteriormente soprattutto per chi fa il mio lavoro poiché, per sfruttare le varie agevolazioni che ci sono, giustamente i clienti chiedono la fattura e senza un adeguato volume d’affari, che ormai non ci sarà più, è impossibile andare avanti prescindendo da una massiccia riduzione delle tasse. Vedrete che in tanti, magari, affitteranno un furgone e lavoreranno da casa. Tanto potete star certi che, soprattutto i piccoli interventi, non potranno mai essere effettuati in fabbrica dove la produzione è in serie”.
Recentemente la Regione Basilicata ha approvato un pacchetto di aiuti rivolti anche al mondo artigiano, ma le proposte del restauratore vanno anche in un’altra direzione.
“Tutti gli incentivi alla formazione erogati in questi ultimi anni sono stati inutili. Soldi sprecati. Se vogliamo formare i giovani per cercare di rilanciare l’occupazione in questo settore, allora bisogna che ce ne occupiamo noi che abbiamo acquisito esperienza sul campo. Invece continuiamo ad essere penalizzati, mentre chi già sta bene continua ad essere aiutato. Non si è intervenuti nemmeno sulle bollette, nelle quali la tasse risultano superiori ai consumi”.
Gianfranco Aurilio
Lasiritide.it
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Non con i miei soldi. Non con i nostri soldidi don Marcello CozziParlare di pace in tempi di guerra è necessario, ma è tardi.
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