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Da Viggianello e Rotonda una nota alle istituzioni per chiedere la sospensione della Centrale del Mercure

6/05/2020



I sindaci dei Comuni di Viggianello e di Rotonda, Antonio Rizzo e Rocco Bruno, hanno inviato una missiva indirizzata ai vertici delle Regioni Basilicata e Calabria e rispettivi dipartimenti, ai direttori di Arpab e Arpacal, al sindaco del Comune di Laino Borgo, che ha come oggetto la Centrale a Biomasse del Mercure ai tempi di emergenza Covid 19. ‘Consci della grave emergenza che ci troviamo ad affrontare- scrivono i sindaci- reiteriamo, per l’ennesima volta, la richiesta della dovuta attenzione sulla situazione della centrale a biomasse del Mercure, situata in una propaggine del territorio calabrese, nel Comune di Laino Borgo (CS)che si insinua in Basilicata (quasi un enclave), a confine dei Comuni di Rotonda (PZ) e Viggianello (PZ), al centro del territorio del Parco Nazionale del Pollino.
Queste amministrazioni si oppongono da anni al funzionamento della centrale a biomasse, ritenendone la grave lesività per la salute, l’ambiente e per le prospettive di sviluppo delle rispettive popolazioni e territori.
Nell’arco di più di un decennio si sono intraprese, unitamente e sulla spinta delle popolazioni amministrate e delle associazioni più sensibili e attive, tutte le iniziative possibili per scongiurare la riattivazione della centrale.
Ai possibili rischi per la salute delle popolazioni residenti nella Valle del Mercure, determinate dall’attività della Centrale, va aggiunto un altro elemento, anch’esso fortemente preoccupante nell’emergenza pandemica da Covid-19 che tutti stiamo vivendo.
Recenti studi scientifici hanno posto la questione sul rapporto tra inquinamento atmosferico -in particolare sostenuto dalle cosiddette polveri sottili (il Particolato
fine e ultrafine) -e il possibile ruolo “facilitante” che le stesse potrebbero svolgere nella trasmissione del Covid-19.
Le ipotesi sul possibile rapporto Particolato -Covid 19 nel corso di queste settimane sono state confermate e rafforzate, sulla base di nuove osservazioni e valutazioni scientifiche di Enti e Organismi nazionali ed internazionali.
Il Particolato fine e ultrafine infatti, derivante dalla combustione delle biomasse bruciate nella Centrale del Mercure ed immesso in atmosfera, non soltanto svolge una attività dannosa per la salute di per sé, in primo luogo a livello dell’apparato respiratorio e cardio circolatorio, ma può anche fungere da “carrier”, cioè trasportatore di altre sostanze nocive che su di esso si depositano e tramite esso penetrano nel nostro organismo attraverso la via respiratoria. Aggiungendo danno al danno.
Studi della Società Italiana di Medicina Ambientale, dell’Università di Bologna, Bari e tanti altri hanno dimostrato la presenza dell’RNA virale del Sars-Cov-2 sul particolato atmosferico e la correlazione di tipo esponenziale tra le quantità di casi di infezione e le concentrazione di PM10 e PM2,5.
Si è sempre stati e si è ora, anche di più, convinti che la soluzione ottimale per la tutela della salute e gli interessi di queste Comunità sia il fermo della centrale.
Si coglie, inoltre, l’occasione per richiedere ad Arpacal i dati di emissione in atmosfera della Centrale del Mercure, che riteniamo doveroso dover avere, anche con estrema urgenza.
Si confida, pertanto, che si voglia prendere in seria e pronta considerazione, quanto meno, una sospensione dell’attività della centrale, stante la gravità dei rischi connessi all’emergenza da Covid 19’’.



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