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Due settimane per un tampone, 7 giorni senza sapere il risultato

6/04/2020



Quando qualche giorno fa abbiamo raccontato la storia dell'infermiera della Val D'Agri che per 16 giorni aveva cercato in tutti i modi di ottenere un tampone e poi, finalmente, era riuscita ad ottenerlo, pensavamo che, in qualche modo, la vicenda potesse essere chiusa lì (ovviamente in attesa di sapere se la signora risultasse positiva o negativa). E invece no.
Perchè dopo una settimana da quel tampone tanto elemosinato anche e soprattutto grazie alla eco data dalla stampa, la signora ancora non conosce il risultato.
Aggiornamento. Poco dopo le 15.00 la signora ha saputo, tramite email, che il tampone ha dato esito negativo.

Ricordiamo che la storia di questa infermiera 45enne aveva veramente dell'assurdo.


Tutto era cominciato il 13 marzo. ''Avevo il turno di notte- ci ha raccontato- sono andata a lavorare all’ospedale di Villa d’Agri e in stanza ho trovato una paziente di Paterno, una signora di 86 anni. Ero io assieme alla mia collega. Non avevamo i dispositivi di protezione. Da allora abbiamo assistito la paziente per tutta la settimana. Era il reparto di chirurgia. Alle dimissioni, dopo una settimana, è stato fatto il tampone alla signora, che è risultata positiva e, purtroppo, è anche deceduta. Dopo tre giorni ho cominciato ad avere sintomi. Prima è comparsa una febbricola, poi la tosse. Dopo pochi giorni gli stessi sintomi ha cominciato ad avvertirli mia figlia di sedici anni. Appena ho cominciato ad avere la tosse ho avvisato subito i miei responsabili raccontando loro quello che mi stava succedendo. Ovviamente ho seguito la procedura esterna, non potendo né volendo recarmi in direzione vista la sintomatologia. Ho chiamato il medico di famiglia il quale ha avvisato l’ufficio igiene. Ho smesso immediatamente di andare a lavorare e mi sono messa in quarantena ancora prima di avvertire i sintomi, perché comunque ero stata a contatto con la signora risultata positiva. Il medico dell’ufficio igiene, devo dire sempre con grande disponibilità, mi ha contattata informandosi sul mio stato di salute e prendendo i nominativi di tutti i miei familiari rassicurandomi che a breve sarebbero venuti per il tampone” Il tampone lo hanno fatto, ma dopo due settimane dalle prime richieste.


Inoltre la signora è stata l'unica ad essere sottoposta a tampone della sua famiglia.

Quello che ora teme maggiormente è che l'analisi abbia dato riscontro negativo. "E se è così- ci dice- non saprò mai se, nel frattempo, non ho mai avuto il virus oppure sono guarita''.



Mariapaola Vergallito



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