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Parco della Grancia: un’estate senza la ‘Storia Bandita’ |
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11/09/2019 |
| Quella del Parco della Grancia è una vicenda che comincia ad assumere dei contorni più definiti, che spiegano come mai quest’anno non si sia assistito allo spettacolo la “Storia Bandita”.
400 figuranti, tutti volontari, in un anfiteatro da 3500 posti, su un’area scenica naturale di 25000 mq, sono i protagonisti di un grande affresco storico che ripropone in chiave epica il periodo delle insorgenze e del brigantaggio post – unitario nel Sud Italia. Una straordinaria performance artistica impreziosita da incredibili effetti speciali e dalle ben note voci di Michele Placido, Lina Sastri, Paolo Ferrari e Orso Maria Guerrini.
Le date del 2018 erano state l’11, 15, 18, 25 di agosto e l’1, 8 e 15 di settembre: ma la bella stagione del 2019 sta trascorrendo senza che se ne sia saputo più nulla.
Il sindaco – Il sindaco di Brindisi di Montagna Gerardo Larocca, ci ha spiegato che il ritardo dipende dal Consorzio assegnatario del bando da oltre un anno e che il Comune è in attesa solo che lo stesso ente “consegni i documenti e venga a firmare il contratto”.
“I soldi – ha aggiunto Larocca – con questa vicenda non c’entrano nulla, ribadisco che devono solo provvedere a consegnare dei documenti ed a firmare il contratto. È vero che ci sono stati dei ritardi per problemi burocratici, poi risolti dalla Regione. Per cui, adesso dobbiamo solo aspettare che avvenga ciò che vi ho detto. Tutto qua, nulla di così complicato”.
Sulla eventualità che lo spettacolo non riapra i battenti, il primo cittadino non si è voluto esprimere: “Non entro nel merito delle scelte di un privato e che non dipendono dal Comune”.
Il Consorzio – Ma secondo Nicola Manfredelli, presidente del Consorzio e tra i “padri” della Grancia, la situazione che si è venuta a creare è molto complessa.
“A dire la verità – ci dice o stesso Manfredelli – siamo che, dopo aver versato nelle loro casse 25 euro per la registrazione, stiamo stando in attesa il Comune intervenga. Prima di firmare il contratto bisogna vengano rispettate le clausole previste dal bando, ossia: che ci venga consegnata l’area libera da cose e persone, con un inventario ricalcolato di ciò che ci viene consegnato”.
Il capitolato prevede il deposito di una fidejussione da 16 milioni di euro (in riferimento al valore dei beni consegnati) e una polizza da 5 milioni di euro, quest’ultima ritenuta eccessiva dall’assicuratore.
A quanto pare, il problema consiste in una presenza abusiva che impedirebbe la consegna libera da cose e persone. “A luglio – prosegue il presidente del Consorzio – la Regione è intervenuta in merito a un capannone abusivo, ma questa è una rassicurazione per il Comune ma non per noi perché è come affittare un appartamento con ancora dentro l’abusivo. Tuttavia siamo anche disposti ad accettare l’ipotesi, purché nel contratto sia chiaro ci stiano facendo una consegna parziale rispetto a quanto previsto dal bando, e che venga anche ridotto proporzionalmente il canone di locazione di 15 mila euro l’anno”.
“Dico tutto questo – conclude Manfredelli – non certo per fare polemiche ma per trovare una soluzione. Al sindaco, con il quale sono in ottimi rapporti, l’ho ripetuto più volte: basta che il contratto faccia riferimento alla situazione di fatto, con tutto ciò che comporta, e siamo pronti a depositare la polizza, la fidejussione ed a firmare. Ma non sto riscontrando una grande disponibilità”.
Gianfranco Aurilio
lasiritide.it
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Non con i miei soldi. Non con i nostri soldidi don Marcello CozziParlare di pace in tempi di guerra è necessario, ma è tardi.
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