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La voce della Politica

Bolognetti su adesione Folino a II marcia per l’amnistia

24/04/2012

Di Maurizio Bolognetti, Direzione Nazionale Radicali Italiani

Ringrazio davvero il Presidente del Consiglio regionale Vincenzo Folino e una volta di più voglio sottolineare l’importanza della presenza della Regione Basilicata alla “II Marcia per l’amnistia, la Giustizia e la libertà”.
Il tema centrale della marcia che si terrà domani è la giustizia, o per meglio dire la bancarotta della giustizia rappresentata dai 10 milioni di procedimenti arretrati tra civile e penale e dai due milioni di procedimenti finiti in prescrizione negli ultimi dieci anni. C’è in questo paese un’amnistia di fatto, clandestina e quasi sempre di classe, che si chiama prescrizione. Ad essa noi vogliamo contrapporre un’amnistia legale, quella prevista dall’art. 79 della Costituzione.
Un provvedimento di amnistia oggi rappresenterebbe una riforma strutturale propedeutica ad altre riforme del sistema giustizia non più rinviabili. Un’amnistia per spostare energie sul fronte di una giustizia civile talmente lenta da rappresentare un ulteriore fardello che grava sulla mancata crescita del nostro paese. Basti pensare che la Banca Mondiale, nel rapporto “Doing Business” 2012, colloca la nostra giustizia civile al 153° posto nel mondo su 183 posizioni disponibili. Basti pensare che la Banca d’Italia afferma che l’inefficienza della nostra giustizia civile produce ogni anno la perdita di un punto di PIL.

Dieci milioni di procedimenti arretrati sta a significare che almeno un terzo dei cittadini di questo paese, nelle vesti di vittime o di imputati, è coinvolto nella bancarotta in atto.

Ed è per questo che affermiamo che siamo di fronte a cifre e numeri che rappresentano la più grande questione sociale di questo paese.

Marco Pannella e Rita Bernardini ci hanno ricordato che “per il quinto anno consecutivo l'Italia ha conquistato il poco invidiabile primato del Paese con il maggior numero di sentenze della Corte europea per i diritti dell'uomo rimaste inapplicate. Un fenomeno legato alla irragionevole durata dei processi che fa del nostro Paese un "sorvegliato speciale" in sede europea che si comporta peggio di Turchia, Russia, Polonia e Ucraina.”
Per uscire fuori da questo sfascio - al punto in cui siamo arrivati - occorre un ampio e mirato provvedimento di Amnistia e Indulto che consenta di poter tornare a garantire i tre gradi di giudizio.
Il carcere è il riflesso di questo stato di cose. Esso è l’immondo percolato della bancarotta della giustizia. Il primo sovraffollamento da affrontare è quello di un arretrato di procedimenti giudiziari che travolge tutte le Procure d’Italia.
Il 25 aprile marceremo per ricordare che da trent’anni violiamo impunemente convezioni e dichiarazioni internazionali a tutela dei diritti dell’uomo. Vale per la situazione della giustizia e vale per le immonde patrie galere assurte a luogo di tortura per l’intera comunità penitenziaria.
Occorre, per dirla con Marco Pannella, interrompere la flagranza di reato contro i diritti umani e la Costituzione repubblica.
L’importante presenza del Gonfalone della Regione Basilicata alla Marcia rafforza e rappresenta il sì espresso dal Consiglio regionale alla urgente necessità di ripristinare il rispetto dello Stato di diritto e della legalità costituzionale in questo nostro paese.
Ad esso, gioverà ricordarlo, si aggiungeranno i gonfaloni dei comuni di Tito e Latronico, con le delegazioni guidate da Pasquale Scavone ed Egidio Nicola Ponzo.
Uno dei segnali più forti sul tema giustizia-carceri arriva proprio dalla nostra regione. Laddove gioverà ricordare l’importante sostegno espresso nei giorni scorsi dai Vescovi lucani attraverso l’autorevole voce del vice presidente della Cei Monsignor Agostino Superbo.
Tutto questo lo diciamo con un pizzico d’orgoglio che non è campanilismo, ma la speranza che tutto ciò rappresenti un’avanguardia di un dibattito che deve necessariamente esplodere.



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