Voce della Politica - 19/01/2018 - Parco del Pollino: acceso Consiglio Direttivo sulla Centrale del Mercure

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Parco del Pollino: acceso Consiglio Direttivo sulla Centrale del Mercure
19/01/2018
Nella sede rotondese dell’Ente Parco Nazionale del Pollino si è svolto un Consiglio Direttivo avente ad oggetto anche la Centrale Enel del Mercure. I lavori si sono aperti con l’insediamento come consigliere dell’ex vicepresidente del Parco (carica che si vocifera possa tornare a ricoprire a breve) e sindaco di San Severino Lucano Franco Fiore, e del nuovo direttore Giuseppe Melfi, colonnello dei carabinieri forestali. Tra i vari punti all’ordine del giorno anche il bilancio di previsione, che è stato approvato. Nell’illustrazione dei capitoli di spesa, il presidente ha citato il servizio di sgombero neve “possibile grazie alla nostra insistenza con il Ministero dell’Ambiente”. Pappaterra ha anche parlato dell’idea di un “distaccamento dei vigili del fuoco a Campotenese, competente solo per i Comuni del Parco con la presenza fissa di un dos (direttore delle operazioni di spegnimento ndr)”; e ha rivendicato “i risultati straordinari ottenuti con il turismo scolastico”, che nello scorso anno solo nel versante lucano ha registrato oltre 80 mila presenze. Ferdinando Laghi ha proposto, con successo, l’impiego di risorse per “indennizzare, al fine di limitare, i tagli legittimi”. Ma l’argomento che ha infiammato i numerosi presenti, tra cui rappresentanti delle associazioni ambientaliste, degli albergatori e dei ristoratori, ha riguardato la Centrale del Mercure. Laghi ha innanzitutto chiesto la modifica (accolta) di un punto dell’accordo “Mise”, che associa, per determinate iniziative, il marchio Enel al Parco del Pollino. “Ma non ci siamo mai sognati di attuarlo”, dirà in proposito Pappaterra. Il primario ha proseguito evidenziando l’essenza di notizie “circa i livelli occupazionali” diretti e dell’indotto promessi dalla multinazionale. In merito all’operazione “Stige”, il prossimo presidente di Isde International si è chiesto, partendo dalla frase pronunciata dell’ad Starace sulla chiusura della Centrale se “crea problemi”, “cosa altro deve succedere affinché chiuda la Centrale del Mercure”. Inoltre, l’accento è stato posto sulle biomasse e “sulla totale assenza – ha proseguito il rappresentante del Forum Gioia – di notizie da parte di Enel sull’elenco aggiornato dei fornitori, sulla provenienza e l’essenza del cippato”. Gli ultimi elenchi risalgono a marzo 2017. Giovanni Cosenza, consigliere e sindaco di Laino Castello, ha espresso “preoccupazione per le infiltrazioni della malavita e sui ritardi di Enel relativi alle informazioni sulle biomasse”. Pappaterra, che aveva premesso l’impossibilità di interventi dei presenti, ha poi concesso la parola a chiunque lo abbia chiesto. In particolare, Francesco Armentano, sindaco di Laino Borgo, ha lamentato che “Enel tergiversa sui terreni che deve acquisire il Comune, sui concorsi e sull’asfalto” e ha minacciato che “se trovo solo un milligrammo di inquinamento faccio chiudere la Centrale il giorno dopo”. “Mi sono scocciato – ha tuonato Armentano – di essere preso in giro da Enel”. Il capitano dei Carabinieri forestali Cristina Potenza ha condiviso i dati circa i tagli abusivi (e non solo) nel territorio del Parco. “Considerando – ha spiegato la comandante – solo i tagli oltre le 100 piante, il trend dal 2015 è in aumento. Nel 2017 ci sono stati 3 casi, 100 nel primo, 113 in un altro e 248 nell’ultimo, e gli autori sono stati individuati e denunciati”. Il presidente ci ha concesso la possibilità di porgli una domanda e, in ragione degli ultimi fatti di cronaca e per effetto dei dati sul turismo scolastico, gli abbiamo chiesto se fosse eticamente corretto e coerente con la mission del Parco sostenere un simile progetto e se sussistono margini affinché il Parco receda dall’accordo di compensazione. Pappaterra ci ha risposto che “è fuori discussione”, e lo ha fatto con riluttanza poiché la questione era stata già “fin troppo dibattuta”. “Questa – ha aggiunto – è una domanda da fare a chi ha lo ha autorizzato e non all’Ente Parco (che è tra i firmatari ndr) che lo ho portato dinanzi al Tar”. “Sull’etica non accetto lezioni da nessuno, men che meno da Enel”. “Nella mia vita – ha continuato Pappaterra – sono sempre stato corretto. Ho guidato per più di un anno e mezzo il Dipartimento di Emergenza della Regione Calabria, e quando ci fu un’indagine della DDA di Catanzaro, i provvedimenti adottati sotto la mia presidenza furono ritenuti tutti ineccepibili mentre i miei predecessori e successori ebbero brutte disavventure”. “Per me – ha concluso –, se il Direttivo e i sindaci della Comunità vorranno, possono modificare l’orientamento sulla Centrale. Tuttavia, ritengo inaccettabile che Enel dopo due anni ancora non abbia fornito le informazioni sulle biomasse”. Ma allora: se il presidente ha escluso categoricamente di recedere dall’accordo “Mise”, Enel, nei confronti del Parco, può sentirsi libera di violarlo? Di certo non per quanto riguarda i 500 mila euro da elargire. Gianfranco Aurilio lasiritide.it

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