Voce della Politica - 7/05/2017 - NoScorie:'in magna Grecia la cultura non contemplava il fossile'

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NoScorie:'in magna Grecia la cultura non contemplava il fossile'
7/05/2017
Sentiamo parlare molto spesso di Magna Grecia in ambito scolastico, in merito riteniamo che nel momento storico che viviamo e riguardo al grido delle nuove generazioni che chiedono un futuro migliore, la magna Grecia dovrebbe essere intesa dalla scuola nel vero senso storico del termine e non per abbinarlo a un brand di tipo commerciale del momento. La magna Grecia era tutt’altra cosa, il periodo storico è coinciso con una crescita civile, sociale ed economica di questi luoghi. Tutto il contrario di quanto sta accadendo adesso, dove i territori sono sottomessi a politiche fossili di sfruttamento e speculazione senza precedenti. In magna Grecia nacque la democrazia e le decisioni della polis erano condivise con i cittadini e non prese a Potenza, Roma, Bruxelles o in Azerbaijan. In Magna Grecia le istanze dei cittadini erano ascoltate nella pubblica piazza e chi amministrava male, era punito, allontanato dalla politica e non portato in parlamento come accade oggi . La terra, l’acqua e il mare erano sacri e non sacrificate alle multinazionali di turno solo perché lo “chiede il paese “ degli altri o degli azionisti di turno. In Magna Grecia il popolo aveva il suo momento di ascolto e decisione. Oggi nonostante le innumerevoli manifestazioni contro il fossile e il catrame in questi luoghi i presidi lucani non hanno ascoltato l’alunno che gridava chiaramente “ che razza di futuro ci state lasciando” mentre lo costringe a colorare le trivelle sui fumetti o a fargli visitare le industrie insalubri del petrolio. Le alternanze scuole- lavoro non hanno futuro nel lavoro delle industrie del fossile a termine, dannose per i cambiamenti climatici del pianeta, per i popoli e per l’accentramento dell’economia mondiale nelle mani di poche persone. La Magna Grecia di un tempo non era una campagna elettorale, una zona franca idrocarburi o un parco di concessioni petrolifere. La Magna Grecia di un tempo era il centro di scambi commerciali nel Mediterraneo, area portatrice di pace e di benessere. Rimase tale fino a prima dell’unità d’Italia, oggi invece continua a essere candidata a diventare l’hub energetico, dei rifiuti e delle servitù militari dell’estremo sud dell’Europa. Non servirà più cantare l’inno nazionale nelle aule se poi i valori costituzionali della repubblica non si mettono in pratica nel chiedere il diritto alla salute, alla conoscenza o semplicemente nel chiedere di bere un bicchiere di acqua pura. Qualcuno dirà: sempre la stessa retorica sul fossile ? Forse, ma sicuramente perché non ce ne siamo mai liberati mentre il territorio si spopola. La cultura della sostenibilità e della conoscenza sarà di quei pochi che avranno la volontà di credere in un futuro migliore, mentre Il diritto alla conoscenza serve a ognuno di noi per migliorarsi e migliorare la società. Con questo nessuno vuole giudicare il comportamento dei presidi e dei dirigenti, le responsabilità vanno divise tra famiglie, società e istituzioni, ma una cosa ci sentiamo di chiedere alle istituzioni scolastiche: quello di rispettare il periodo storico nella parte positiva come crescita sociale e civile di questi luoghi e non per altro.

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