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Noscorie.Commissione rifiuti: chiediamo a Bratti atti concreti per la tutela

21/04/2016

Alla commissione parlamentare d’inchiesta sul ciclo dei rifiuti in visita in Basilicata è stato espressamente chiesto di produrre atti concreti a difesa della vita, della salute, dell’ambiente e delle economie locali lucane. Risolvere alla fonte il problema dei rifiuti petroliferi e prevenire i danni all’ambiente e alla salute delle persone. In particolare:

Descretare tutti gli atti concernenti, le navi dei veleni, per conoscere se nel mar jonio esistono navi affondate. La nostra preoccupazione nasce dal fatto che nel cuore del mar jonio esiste un permesso di ricerca petrolifera, nello specifico la D79 dove il ministero dell’ambiente ha autorizzato la tecnica di ricerca con air guns. La questione navi dei veleni –ricerche petrolifere era già stata segnalata al ministero dell’ambiente nelle osservazioni alle istanze di prospezione della Schlumberger da Mediterraneo No Triv e Noscorie Trisaia .Non vorremmo assolutamente che l’air guns smuovesse i fondali causando un probabile inquinamento da sostanze tossiche e/o radioattive presenti sui fondali che si spargerebbero in base alle correnti circolari del golfo di Taranto sulle rive di Calabria ,Basilicata e Puglia.

Per risolvere il problema dei rifiuti petroliferi (circa 2000t/g) basta non produrli . Il petrolio è incompatibile con le economie locali, in Val d’Agri hanno chiuso in 10 anni circa il 60% delle aziende agricole (Istat) ,mentre una sola raccolta di fragole quest’anno nel Metapontino supererà il valore delle royalites del petrolio (75 milioni per le fragole contro circa 60 milioni del petrolio) con un’occupazione media di 5.000 unità (regBas) . Il mercato internazionale del petrolio condizionato dal prezzo del barile sta portando a pesanti ristrutturazioni nel settore Oil e Gas di tutto il mondo in termini di posti di lavoro . In considerazione inoltre dei mancati accordi internazionali sulla stabilizzazione del prezzo del barile anche il settore petrolifero dovrebbe riconvertirsi verso altre forme di energia pulite e rinnovabili per la salvaguardia dei posti di lavoro (in aree estrattive il lavoro termina con il giacimento e l’impatto ambientale con la produzione di rifiuti è alto).

L’applicazione del principio di precauzione prima di autorizzare impianti e pozzi petroliferi . Occorre condurre studi scientifici ,imparziali e non di parte che escludano rischi per l’ambiente, la vita e l’economia delle popolazioni locali prima di autorizzare impianti e pozzi petroliferi vicino a case, paesi, ospedali, fiumi , parchi e persino centri nucleari . In merito è stata fornita una cronistoria su impianti e pozzi petroliferi autorizzati in Basilicata.

Risposte esaurienti sull’inquinamento del lago del Pertusillo che ancora le istituzioni non hanno dato e Il varo di leggi nazionali e regionali per ridurre le emissioni inquinanti alla fonte ,agendo sui processi industriali , come nel caso dell’idrogeno solforato , al fine di allinearsi ai valori dell’organizzazione mondiale della sanità . OMS consiglia 0,005 parti x milione in confronto ai valori previsti per l’industria petrolifera italiana superiori a 25 parti per milione ,migliaia di volte superiore.









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