|
“Le Muse di Sinisgalli nell’Orto di Merola”,prima serata |
---|
31/07/2018 | Con un omaggio al documentario d’autore si è aperta a Montemurro la rassegna estiva della Fondazione Leonardo Sinisgalli “Le Muse di Sinisgalli nell’Orto di Merola”, giunta quest’anno alla sua quarta edizione. Ospite di questo primo appuntamento è stata la studiosa di cinema, ricercatrice e docente Angela Brindisi, che ha illustrato ad un pubblico numeroso e attento il lavoro della sua tesi di dottorato in Storia contemporanea, teso ad indagare l’audiovisivo quale fonte storica.
Il caso studio preso in esame, non solo per le origini lucane della Brindisi ma per l’esemplarità rispetto al contesto nazionale, è stato quello della Basilicata fra gli anni Cinquanta e Sessanta. Una regione che l’Italia inizia a conoscere solo dopo la pubblicazione del “Cristo si è fermato a Eboli” di Carlo Levi, attraverso cui si accende la curiosità di studiosi di ogni genere, fra cui anche fotografi e documentaristi, come il lucano Luigi Di Gianni. Per costoro, la Basilicata rappresenta una fonte a cielo aperto di ispirazione, in virtù di un rinnovato interesse per la testimonianza storica ereditata dal Neorealismo, sulle tracce degli studi di Ernesto De Martino.
Due sono le tipologie di documentari che a livello nazionale vengono prodotti in questo periodo. Il principale, per numero di prodotti realizzati, è quello di propaganda, utilizzato dalla Democrazia Cristiana per raccontare il programma di ricostruzione e risanamento materiale e morale del Sud messo in atto dal governo dopo la guerra. Con una specifica legge del 1949, si stanziano fondi per i documentari che promuovono questo tipo di messaggio, dunque filogovernativi, generando un vero e proprio cartello fra le case di produzione e le case di distribuzione. Si tratta di documentari dai toni roboanti, in cui la voce fuori campo e le immagini di cantieri, operai e contadini al lavoro, strade in costruzione e bonifiche puntano a mostrare una situazione di immediato benessere nel Sud conseguente alla Cassa del Mezzogiorno e alla Riforma Agraria.
Di numero nettamente inferiore, proprio perché esclusi dall’assegnazione dei finanziamenti, sono invece i documentari indipendenti, che lavorano sui temi dell’inchiesta sociale e di ispirazione antropologica. La realtà che emerge in questi documentari è nettamente contrapposta alla precedente: a regnare sovrano è il silenzio, mentre le immagini restituiscono scenari di grande miseria, arretratezza, abbandono. Penalizzati da un sistema distributivo che in virtù delle agevolazioni governative favorisce i prodotti di propaganda, questi documentari non vengono proiettati nelle sale cinematografiche, ma solo all’interno di Festival e rassegne, ricevendo tantissimi premi e apprezzamenti.
Negli anni Sessanta però, con l’apertura a sinistra del governo, l’avvio delle contestazioni giovanili, il boom economico, la concorrenza della televisione, il consolidamento del potere della DC, la situazione cambia. Il documentario di propaganda perde la sua efficacia, mentre si assiste ad un aumento dei documentari d’inchiesta che ora affrontano nuovi temi: da un lato i rituali tradizionali dei paesi meridionali come retaggio di un passato lontano, dall’altro il bilancio dei programmi di governo dedicati al Sud Italia, risultati fallimentari rispetto alla promessa di un benessere imminente.
Un universo che mai sarebbe diventato soggetto cinematografico è quindi arrivato fino a noi proprio grazie al lavoro dei documentaristi. Fra questi, il montemurrese Antonio Calvino, cineoperatore per passione e non per professione, che attraverso il documentario ha raccontato la quotidianità del suo paese, i momenti di festa e quelli disgrazia come il terremoto del 1980, a beneficio dei concittadini vicini e di quelli emigrati, fra cui lo stesso Leonardo Sinisgalli. I lavori di Calvino, molto dei quali premiati a livello nazionale, rappresentano un’inestimabile testimonianza sociale e antropologica oltreché l’amore e l’impegno per il proprio territorio. Al giornalista Rocco Brancati, amico di Montemurro e della Fondazione Leonardo Sinisgalli recentemente scomparso, è andato l’omaggio video realizzato da Calvino, suo collaboratore in molte imprese documentaristiche.
|
| | |
archivio
ALTRE NEWS
|
22/10/2025 - San Severino L., presentazione del libro “Pollino” di Saverio De Marco
La scorsa Domenica 19 Ottobre 2025, nel pomeriggio, a San Severino Lucano presso la Sala del Centro Visite, si è svolta la presentazione del libro di Saverio De Marco, “Pollino” 21° volume della collana "In montagna", acquistabile con la Repubblica, La Stampa e TV Sorrisi e ...-->continua |
|
|
22/10/2025 - Il Ce.St.Ri.M. compie trent’anni
Il 22 ottobre del 1995, in una stanzetta a Grumento Nova, un piccolo gruppo di persone, tra cui Don Marcello Cozzi e Pietro Bianchi che hanno accompagnato l’associazione fino ad oggi, ha dato vita al Ce.St.Ri.M., Centro Studi e Ricerche sulle realtà Meridional...-->continua |
|
|
22/10/2025 - Le foreste vetuste del Pollino, scrigni di biodiversità e memoria naturale
Le foreste vetuste del Pollino tornano al centro del dibattito scientifico e ambientale con una giornata di confronto organizzata dall’Ente Parco Nazionale del Pollino presso la Sala “Luigi Viola” del Complesso Monumentale di Santa Maria della Consolazione. L’...-->continua |
|
|
22/10/2025 - Una Notte Mediterranea per ricordare Pino Daniele
Appuntamento imperdibile sabato 25 ottobre alle ore 20:30 presso il Cineteatro Don Bosco di Potenza, con un omaggio in musica al grande Pino Daniele a dieci anni dalla sua scomparsa.
Sul palco potentino, infatti, saliranno i Mandol’in Progress per il conce...-->continua |
|
|
E NEWS
|
WEB TV
|