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'Per l’ambiente gli uomini sono responsabili, i medici lo sono due volte'

2/04/2019



Nel corso dell’ultimo secolo, e soprattutto negli ultimi decenni, l’uomo ha prodotto e immesso nella biosfera una quantità immensa di molecole artificiali, trasformato interi ecosistemi biologici e virali, ampliato la gamma delle fonti e forme di energia radiante. Parlare di ambiente e salute significa in primis cercare di valutare quali potrebbero essere gli effetti bio-molecolari di questa trasformazione drammatica e complessa, che da alcuni decenni mette sotto pressione l’intera biosfera e in particolare l’assetto genetico ed epigenetico degli organismi superiori. Sarebbe importante riconoscere che per valutare correttamente l’impatto biologico, e quindi sanitario, dell’attuale modello di sviluppo non si può prescindere da una riflessione più complessiva sul rapporto, in via di vertiginosa trasformazione, tra uomo e ambiente.

La stessa Rivoluzione Epidemica del XX Secolo, consistente in una drammatica riduzione delle patologie acute da cause esogene e in un altrettanto significativo incremento delle patologie cronico-degenerative su base endogena appare sempre più chiaramente correlata alla repentina alterazione dell’ambiente prodotta dall’uomo e alle conseguenti trasformazioni (epi)genetiche che avvengono nelle prime fasi dello sviluppo del feto e del bambino. In questo contesto si colloca e comprende meglio l’allarme, concernente le alterazioni dello sviluppo neurologico infantile secondarie alla diffusione in ambiente di metalli pesanti, distruttori endocrini e altre molecole mimetiche, lanciato ormai da decenni dai ricercatori di tutto il mondo e recentemente ripreso da ricercatori della Harvard School of Public Health e da The Lancet con la definizione, allarmata e allarmante, di PANDEMIA SILENZIOSA.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità, infatti, stima che il 26% della malattie e il 23% delle morti possa essere attribuito ai fattori ambientali. Più di un terzo delle patologie nei bambini è dovuto a fattori ambientali modificabili.

In genere ci si limita a prendere in considerazione alcune patologie respiratorie o al limite cutanee o gastroenteriche, connesse a una diretta esposizione a specifici fattori ambientali.
Se invece, sulla base di una letteratura scientifica sempre più ricca e convincente, si accetta il quadro di riferimento su accennato, appare evidente come l’occidentalizzazione (e la rapida trasformazione ambientale che ne è conseguenza) sia all’origine di buona parte delle patologie cronico-degenerative in aumento il tutto il mondo: patologie cardiovascolari (essenzialmente legate al fatto che l’inquinamento atmosferico determina una flogosi degli endoteli e apre le porte all’aterosclerosi); patologie neuro-degenerative (in particolare l’Alzheimer, che ha avuto un incremento esponenziale negli ultimi anni: anche in questo caso è documentato un effetto dei metalli pesanti quali catalizzatori della deposizione di beta-amiloide a livello cerebrale); malattie immuno-mediate (allergie, malattie autoimmuni: da un lato collegate a precise alterazioni ambientali/antigeniche, dall’altra a una imperfetta modulazione del sistema immunocompetente); malattie endocrino-metaboliche (la stessa epidemia di obesità, sindrome metabolica, diabete II essendo collegata ad alterazioni epigenetiche-programmatiche a carico di organi e tessuti endocrino-metabolici), neoplasie.

Proprio in ambito oncologico le notizie sono particolarmente allarmanti, specie per quanto concerne l’incremento dei tumori dell’infanzia, che è particolarmente significativo nei primi due anni di vita (con buona pace di quanti si ostinano a considerare i tumori malattie genetiche essenzialmente dovute a un accumulo di “mutazioni casuali”).

I medici possono dare un notevole contributo ai processi ambiente-salute correlati, in quanto la loro professionalità implica molteplici ruoli. Il medico è un informatore e un educatore, può essere un esempio di comportamento. È un ricercatore e un divulgatore in ambito scientifico. Può inoltre farsi promotore di iniziative volte a stimolare i politici e le istituzioni.
L’impegno della professione medica per la tutela dell’ambiente è stato riaffermato in Italia nel nuovo Codice Deontologico della Federazione degli Ordini dei Medici e Chirurghi con l’inserimento di un apposito articolo.

Nel 1989 è nata, quindi, l‘Associazione Italiana Medici per l’Ambiente – ISDE Italia con l’intenzione di stimolare l’impegno dei medici in tal senso: valorizzando il ruolo di interfaccia che il medico può svolgere tra comunità scientifica, amministratori e cittadinanza, per una corretta diffusione delle conoscenze relative ai problemi della salute legati all’ambiente.
I medici sono una categoria di opinion leaders che si sta sempre più rendendo conto della necessità di impegnarsi, non solo nel campo diagnostico-terapeutico, ma anche in quello della prevenzione e della identificazione e comunicazione dei fattori di rischio. Anche in questo senso mi pare si possa affermare che negli ultimi anni il ruolo di ISDE nel campo della formazione e dell’informazione sul territorio è cresciuta.
L’Associazione Medici per l’Ambiente si è costituita, infatti, con l’obiettivo prioritario di identificare e promuovere nuove strategie per l’integrazione delle politiche di salute con quelle di sostenibilità ambientale nell’ottica di salvaguardare la salute e l’ambiente che ci circonda.

di Roberto Romizi – Presidente ISDE Italia, www.isde.it



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NEWS BREVI

1/12/2021 Ultimo lotto Bradanica, domani alle 11.30 l’apertura al traffico

Come annunciato nei giorni scorsi verrà aperto domani, 2 dicembre, l’ultimo lotto “La Martella” della strada Statale “Bradanica”.
L’apertura al traffico è in programma alle ore 11.30 al km 135 lato La Martella.
Sarà presente l’assessore regionale alle Infrastrutture e Mobilità, Donatella Merra.

28/11/2021 Poste Italiane: estesi orari apertura di tre uffici postali lucani

Poste Italiane comunica che a partire lunedì 29 novembre, gli Uffici Postali di Matera 5, Melfi e Moliterno saranno interessati da un potenziamento degli orari di apertura al pubblico.
In particolare, gli uffici postali di Melfi e Moliterno (PZ) saranno aperti dal lunedì al venerdì, dalle ore 8:20 – 19:05, il sabato dalle ore 8:20 alle 12:35. Matera 5 osserverà l’orario di apertura su 6 giorni lavorativi. Lun/ven 08:20 – 13:45, sabato  08:20 – 12:45.
Questi interventi confermano la vicinanza di Poste Italiane al territorio e alle sue comunità e la volontà di continuare a garantire un sostegno concreto all’intero territorio nazionale. Anche durante la pandemia, infatti, Poste Italiane ha assicurato con continuità l’erogazione dei servizi essenziali per andare incontro alle esigenze della clientela, tutelando sempre la salute dei propri lavoratori e dei cittadini.
L’Azienda coglie l’occasione per rinnovare l’invito ai cittadini a recarsi negli Uffici Postali nel rispetto delle norme sanitarie e di distanziamento vigenti, utilizzando, quando possibile, gli oltre 8.000 ATM Postamat disponibili su tutto il territorio nazionale e i canali di accesso da remoto ai servizi come le App “Ufficio Postale”, “BancoPosta”, “Postepay” e il sito www.poste.it. 

15/11/2021 Obbligo di catene o pneumatici da neve

E’ stata emessa questa mattina e trasmessa alla Prefettura ed a tutte le Forze dell’ordine, l’ordinanza firmata dal Dirigente dell’Ufficio Viabilità e Trasporti della Provincia, l’ing. Antonio Mancusi, con la quale si fa obbligo:“A tutti i conducenti di veicoli a motore, che dal 01 Dicembre 2021 fino al 31 Marzo 2022 transitano sulla rete viaria di competenza di questa Provincia di Potenza, di essere muniti di pneumatici invernali (da neve) conformi alle disposizioni della direttiva comunitaria 92/33 CEE recepita dal Decreto del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti 30/03/1994 e s.m.i. o a quelle dei Regolamenti in materia, ovvero di avere a bordo catene o altri mezzi antisdrucciolevoli omologati ed idonei ad essere prontamente utilizzati, ove necessario, sui veicoli sopraindicati.

Tale obbligo ha validità, anche al di fuori del pericolo previsto in concomitanza al verificarsi di precipitazioni nevose o formazione di ghiaccio”.

Non con i miei soldi. Non con i nostri soldi
di don Marcello Cozzi

Parlare di pace in tempi di guerra è necessario, ma è tardi.
Non bisogna aspettare una guerra per parlarne. Bisogna farlo prima.
Bisogna farlo quando nessuno parla delle tante guerre dimenticate dall'Africa al Medio Oriente, quando si costruiscono mondi e società sulle logiche tiranniche di un mercato che scarta popoli interi dalla tavola dello sviluppo imbandita solo per pochi frammenti di umanità; bisogna farlo quando la “frusta del denaro”, come ...-->continua





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