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Calcio: Peppe Molletta da l’addio al calcio giocato

1/08/2024



Una notizia che rattristerà certamente gli amanti del calcio in Basilicata. Peppe Molletta di fatti ha deciso di dire addio al calcio giocato e ad annunciarlo è lo stesso tramutolese attraverso un’intervista alla nostra redazione. Calciatore dalle doti tecniche eccelse e atleta esemplare, Molletta ha strappato applausi in ogni dove, regalando giocate e goal da cineteca tanto da essere amato dai propri tifosi ma anche da quelli delle squadre contro le quali giocava. Sempre corretto dentro e al di fuori del terreno di giuoco è stato da esempio per tanti calciatori che hanno avuto l’opportunità di condividerci lo spogliatoio o giocarci contro. Ora però, a 41 anni, nonostante un fisico da fare invidia anche ai più giovani e un piede ancora “caldo”, ha scelto di appendere le scarpette al chiodo e continuare nella sua Tramutola in veste di allenatore:
Peppe Molletta lascia il calcio giocato. E' una scelta definitiva o durante la stagione da allenatore si può sperare di rivederla in campo?
Diciamo che non è stata una scelta per niente facile ma è quella definitiva. Appendo le scarpe al chiodo!
Certo gli anni passano per tutti ma come mai quest’anno ha preso tale decisione?
Ad essere sincero era una decisione che avevo già praticamente preso qualche anno fa. Poi Niccolò Nappo che ringrazio, è stato molto convincente e così ho accettato di non fermarmi e continuare a Corleto. In seguito è arrivata l’ ultima esperienza a Tramutola dove ho ricoperto il ruolo di allenatore/giocatore e, anche in questo caso, è finita come a Corleto e cioè nel migliore dei modi dato che siamo saliti di categoria. Ora però, ho deciso di smettere per sempre.
A detta di tutti Molletta è stato uno dei più grandi calciatori che la Basilicata ha avuto. Guardando indietro e ripensando alla sua carriera, si sente soddisfatto o ha dei rimpianti?
Sono molto soddisfatto della mia carriera calcistica e non ho rimpianti.
Ci sono calciatori o allenatori dei quali hai un ricordo particolare?
Ho avuto la fortuna di giocare in tante squadre e con tanti calciatori, di questi ho un ricordo piacevoli di tutti. Per quanto riguarda gli allenatori, chi mi ha dato tanto è Michele Riso, il mio mister ai tempi dei “Giovanissimi”. Persona eccezionale sotto tutti i punti di vista.
Qual è il suo futuro nel mondo del calcio?
Voglio provare a fare il mister. Ci provo, poi se non sono capace mi faccio da parte e continuo a curare i ragazzi della mia scuola calcio fin quando ci sono le iscrizioni (ride).
A tal proposito, qual è il suo parere sul livello calcistico della Basilicata? Da quando ha iniziato lei è migliorato, peggiorato o non è cambiato nulla?
Il livello calcistico in Basilicata rispetto ad anni addietro lo vedo molto migliorato per quanto riguarda la preparazione atletica ma un po' peggiorato dal punto di vista tecnico.
Lei è stato un calciatore talentuoso ma anche atleta esemplare. Cos'è più difficile trasmettere ai giovani oggi? la parte tecnica o la professionalità nell'essere atleta?
Io sono stato un giocatore normale mentre atleta lo sono diventato dopo i due infortuni ai legamenti infatti, da quando ho ripreso , mi alleno tutti i giorni. Ai giovani di oggi è difficile trasmettere lo spirito di sacrificio verso questo sport che tra l’altro è lo sport più bello del mondo.
Come detto poco fa si occupa del settore giovanile ma anche di suo figlio che sembra abbia seguito le orme del padre.
Ho uno splendido figlio di 6 anni che è uguale a me (esclama con soddisfazione). A lui, così come a tutti i giovani che seguo, ricordo sempre che il calcio, così come qualsiasi altra disciplina è uno sport , l’importante è praticarlo.
E lei di sport ne ha vissuto tanto. Vuole citarle lei le squadre con le quali ha giocato?
Certo, le ricordo tutte con piacere: Real Pollese, Brienza, Moliterno, Rionero , S.S Santarcangiolese, Polisportiva Tramutola, Corleto, Viggiano.

Carlino La Grotta


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