Il mercato del Lavello è entrato nel vivo e, nonostante il ritardo, il direttore sportivo Domenico Roma sta mettendo a segno un colpo dopo l’altro per cercare di recuperare rispetto alle altre. Mister Zeman è al lavoro nel ritiro di Villa D’Agri con una ventina di giocatori.
Finora, il ds ha chiuso per due big in attacco del calibro dell’ex Virtus Francavilla, Puntoriere, e dell’ex Potenza Leo Guaita (nella foto), ma sono in arrivo anche il difensore D’Angelo, ex Foggia e Brindisi, e il centrocampista 2002 Romano, ex Casarano. Inoltre, sono in piedi diverse trattative per le quali si attende solo l’ufficialità: come per il terzino sinistro del 2004 Golia, l’esterno d’attacco brasiliano Prado, o il jolly difensivo classe 2001, ex Potenza, Di Stasi.
Tra i confermati ci sono il portiere Carretta, il centrale Di Fulvio ed i centrocampisti Grande, Buglione e Tavarone.
Ma Roma, che ci ha concesso un’intervista, ha in serbo ancora diversi colpi importanti di cui, però, ha chiaramente preferito non parlare.
Direttore, per quanto sia un loro diritto farlo, i ricorsi di Campobasso e Giarre stanno tenendo in scacco i campionati. Crede bisognerebbe intervenire per limitarli?
“Non si può limitare un diritto, visto che è prevista la possibilità di ricorrere è giusto lo facciano. Chiaramente, questo provoca una dilatazione dei tempi non certo piacevole, ad esempio, nella compilazione dei giorni. È vero che, considerato la partenza in ritardo, a noi, adesso, può tornarci utile ma ritengo, tuttavia, che questo genere di situazioni non dovrebbero diventare la norma”.
Quali saranno i vostri obiettivi stagionali?
“Come dicevo siamo partiti in ritardo, per cui, in questo momento, è prematuro fare ogni tipo di previsione. Sicuramente stiamo cercando di allestire la rosa migliore possibile per colmare questo gap, ma la nostra situazione è assolutamente ancora in divenire. Il possibile rinvio, per noi, potrebbe essere una panacea ma, chiaramente, guardiamo in casa nostra e continuiamo a lavorare a testa bassa e senza proclami”.
Il Lavello riteniamo farà parte del girone H che, mai come quest’anno, sembra una sorta di C mascherata. È d’accordo?
“Lo sento ripetere da anni perché, quello H, è notoriamente tra i più difficili, se non il più complicato. Da sempre viene definito come una Serie C mascherata, per cui, sappiamo a cosa andiamo incontro. Proprio per questa ragione dobbiamo evitare scelte di pancia, ma essere il più razionali possibile in modo da prendere decisioni ben ponderate”.
Gianfranco Aurilio
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