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Alluvioni nel Materano, la CIA chiede l’immediato stato di calamità

6/12/2025



La CIA Agricoltori Italiani chiede l’immediato intervento della Regione Basilicata e del Dipartimento Agricoltura affinché con tempestività attivi tutti i necessari adempimenti per pervenire al riconoscimento dello stato di calamità degli areali colpiti dalle piogge torrenziali e fenomeni alluvionali, unico modo per dare un reale e concreto sostegno in questa fase di emergenza in particolare al settore cerealicolo della Provincia di Matera. Nell’evidenziare che in diverse aree del Materano sono stati registrati eventi e piogge di forte intensità e fenomeni alluvionali, la Cia aggiunge: “dalle risultanze del servizio meteo è stato rilevato che in poche ore in tali territori le precipitazioni sono state di oltre 1/6 di tutti i quantitativi di pioggia che mediamente dovrebbe cadere in condizioni ordinarie in una intera annualità.


Tali fenomeni estremi sia per estensione che per intensità hanno fortemente compromesso gli areali della collina Materana a vocazione cerealicola, provocando dilavamento e ruscellamento dei terreni; evidenti sono le modifiche allo stato dei luoghi, altrettanto palesi sono le alterazione dei terreni, come pure la totale compromissione e la perdita delle semine.


Rileviamo ancora una volta – è scritto nella nota - che per effetto dei cambiamenti climatici il settore agricolo è sottoposto a repentine e contrapposte problematiche, fino a qualche giorno fa le criticità erano legate alla carenza idrica, oggi facciamo i conti con danni da alluvione e bombe d’acqua che compromettono le diffuse lavorazioni e di conseguenza i raccolti.


Pur volendo adoperarsi per azioni di prevenzione e di adattamento il settore agricolo è destinatario sempre più di effetti negativi che determinano la perdita degli investimenti e la forte contrazione dei redditi. Nel caso delle semine infatti le criticità – evidenzia la Cia - non riguardano solo le lavorazioni, la modifica ai terreni, ma anche, ed è la componente più onerosa, la totale perdita delle sementi che le forti piogge hanno danneggiato e trascinato, il cui costo si attesta ad oltre 55€ a q.le costo che va rinnovato se si vuole tentare di non perdere l’annata agraria. I cerealicoltori dovranno ricomprare con la speranza che possano a breve riseminare, consapevoli che le quotazioni del grano duro al produttore resta sotto i 28€ a q.le.”.




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