“Dopo diversi giorni di permanenza ospedaliera, ho voluto ringraziare personalmente i poliziotti Francesco d’Onofrio e Marco Neri, rimasti feriti a seguito dell’esplosione di via dei Gordiani a Roma. In quei momenti drammatici, con coraggio e sangue freddo, non hanno esitato a mettere a rischio la loro stessa incolumità per salvare la vita di altre persone. Un gesto eroico che merita tutta la nostra riconoscenza. Un plauso ed un ringraziamento anche ai medici del policlinico Umberto I di Roma che li hanno curati con grande professionalità ed attenzione”.
È quanto dichiarato dal ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, in visita da Francesco D’Onofrio, l’agente lucano eroe ricoverato dallo scorso 4 luglio al Policlinico Umberto I assieme al vice ispettore Marco Neri, rimasti gravemente feriti in seguito al disastro del distributore di benzina al Prenestino.
Piantedosi, accompagnato dal capo della Polizia, Pisani, e dal questore capitolino, Massucci, è arrivato ieri pomeriggio nel reparto di Chirurgia plastica e si è intrattenuto con i poliziotti per oltre mezz’ora, invitandoli al Viminale appena si saranno ristabiliti.
Intanto, la nuova terapia antidolorifica sembra avere effetti positivi e, dopo giorni di grande sofferenza, Il 30enne ex campione di Sant'Arcangelo di karate sembra riuscire a riposare. Ma stamattina, oltre alla febbre a 38, l'emoglobina bassa sta facendo valutare ai medici una trasfusione. La prognosi resta riservata per entrambi, gli interventi sono andati bene, ma la settimana prossima i medici dovrebbero esprimersi con maggiore precisione sulle loro condizioni.
Oggi ricorrono esattamente due settimane dalle esplosioni, in seguito alle quali ha perso la vita il 67enne Claudio Ercoli e sono rimaste ferite 45 persone.
Il 30enne originario di Santarcangelo ha subito due interventi chirurgici nello spazio di quattro giorni: l’ultimo, martedì scorso, durato quasi 5 ore, è consistito in un trapianto autologo, con prelievo da una coscia, di ricostruzione attraverso innesti cutanei alle braccia, che avevano subito ustioni tra il secondo ed il terzo grado. Il primo, invece, il mercoledì precedente, era durato oltre tre ore ed era stato di rimozione selettiva dei tessuti necrotici per facilitare il successivo intervento e contenere i rischi di infezione.
Per lui restano comunque giorni molto difficili, ma ha una tempra molto forte: sicuramente la sua resistenza deriva anche dall’essere uno sportivo a 360 gradi: lo ricordiamo, di fatti, anche come buon giocatore di calcio per i trascorsi nella Juniores nazionale del Francavilla. Non a caso, in preda a dolori lancinanti e nonostante abbia salvato decine di vita umane, ci ha tenuto a precisare “di non sentirsi un eroe” ma “di aver semplicemente compiuto il proprio dovere”. Ma fondamentale è stato certamente il supporto e la vicinanza della compagna Sara, del padre Vincenzo, della madre Antonella, delle sorelle Terryana, Giusy Orsola e del fratello Karol.
L’inferno si era scatenato lo scorso 4 luglio intorno alle 8 del mattino in Via dei Gordiani. D’Onforio e Neri sono stati i primi ad intervenire, la loro prontezza ha permesso di salvare decine di persone, tra cui molto bambini. Ma poi i due sono stati travolti dalle fiamme e sbalzati in aria.
Da quanto sarebbe emerso dalle immagini riprese dalle telecamere di sorveglianza, si noterebbero le fasi dell'arrivo dell'autocisterna e quindi antecedenti alla duplice deflagrazione. I momenti salienti sarebbero l'arrivo dell'autocisterna carica di Gpl nell'area di servizio, quindi le operazioni fra l'autista e il dipendente della stazione Eni, con il successivo avvio del travasamento fino al primo scoppio. Poi il secondo.
La pista seguita dagli investigatori è quella dell’errore umano e, al momento, la Procura della Repubblica ha aperto un fascicolo per le ipotesi di reato di omicidio e disastro colposi ed ha iscritto nel registro degli indagati il 58enne autista della cisterna, esplosa durante l'operazione di scarico del gas Gpl.
Gianfranco Aurilio
Lasiritide.it