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Docenti fuori sede, il CNDDU: «Affitti insostenibili, servono interventi immediati»

6/09/2025

Emergenza casa per insegnanti e personale scolastico fuori sede. Come si evince da una nota stampa inviataci, il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani denuncia l’aggravarsi della crisi abitativa che colpisce chi lavora nella scuola, costretto a canoni insostenibili che assorbono gran parte degli stipendi. Una condizione che mina la dignità dei lavoratori, compromette la continuità didattica e richiede interventi urgenti già da quest’anno scolastico.

Di seguito il comunicato. Il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani intende richiamare con urgenza l’attenzione delle istituzioni e dell’opinione pubblica sulla persistente crisi abitativa che grava sui docenti e sul personale scolastico tecnico-amministrativo fuori sede, una condizione che abbiamo segnalato ripetutamente nel corso degli anni e che oggi connota una vera e propria condizione di povertà per gli insegnanti e le loro famiglie, costituendo un caso gravissimo di disagio per la società e per l’intero sistema educativo.
I dati più recenti restituiscono un quadro allarmante: la media nazionale dei canoni di affitto ha raggiunto quota 1.020 euro, con abitazioni progressivamente più piccole, mentre in città come Firenze, Milano e Roma i prezzi mensili raggiungono valori che assorbono gran parte della retribuzione netta di un docente, rendendo impossibile una vita dignitosa.
Il report di Immobiliare.it Insights di luglio 2025 conferma che l’offerta di immobili è cresciuta del 24,3% su base annua, riducendo la pressione della domanda, ma ciò non si è tradotto in maggiore accessibilità: i prezzi continuano a salire, con incrementi medi del 6,6%, più marcati al Centro e al Sud. Per le famiglie mono-reddito, categoria in cui rientrano molti insegnanti soli, l’accessibilità è ormai ai minimi storici, mentre per le coppie la situazione è particolarmente critica nelle aree centrali, dove meno della metà delle abitazioni disponibili può dirsi sostenibile.
Anche nelle grandi città, Milano, Firenze e Roma restano ai vertici per canoni unitari, mentre Palermo, Catania e Genova, pur collocandosi in coda, hanno registrato rialzi significativi. Firenze è oggi la città meno accessibile per le coppie bi-reddito, con meno di un’abitazione su cinque ritenuta sostenibile, mentre a Napoli e Bologna si intravedono timidi segnali di miglioramento. La riduzione della pressione della domanda, come evidenziato dal -38,5% a Firenze e dal -22% a Roma, segnala che molti potenziali inquilini si allontanano dal mercato scoraggiati dalle condizioni insostenibili.
Questa situazione non riguarda solo il singolo lavoratore: l’impossibilità di reperire un alloggio dignitoso comporta rinunce, trasferimenti forzati, cattedre scoperte e discontinuità didattica, determinando un vulnus all’articolo 36 della Costituzione, che tutela il diritto del lavoratore a una retribuzione sufficiente a condurre un’esistenza libera e dignitosa, e all’articolo 34, che garantisce a tutti il diritto allo studio, configurando un grave disagio per la collettività e il sistema educativo nel suo complesso.
In tale contesto si colloca l’annuncio del Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, che nell’ambito del Piano Casa Italia elaborato con il Ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini ha previsto alloggi a prezzi calmierati per docenti e personale ATA. Pur rappresentando un riconoscimento istituzionale della gravità del problema, la realizzazione dei progetti non è compatibile con l’urgenza della situazione.
Il Coordinamento sottolinea quindi la necessità di misure immediate già a partire dal corrente anno scolastico, per garantire ai docenti e alle loro famiglie un’abitazione sostenibile e tutelare la continuità didattica, attraverso strumenti come agevolazioni fiscali per proprietari che affittino a prezzi calmierati, voucher abitativi mirati e convenzioni con enti locali e università.
Il diritto all’abitare e il diritto all’istruzione si intrecciano indissolubilmente: tutelare la dignità dei docenti significa salvaguardare la qualità dell’insegnamento e il futuro della scuola italiana.
prof. Romano Pesavento
presidente CNDDU

 

 

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L’apertura al traffico è in programma alle ore 11.30 al km 135 lato La Martella.
Sarà presente l’assessore regionale alle Infrastrutture e Mobilità, Donatella Merra.

28/11/2021 Poste Italiane: estesi orari apertura di tre uffici postali lucani

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In particolare, gli uffici postali di Melfi e Moliterno (PZ) saranno aperti dal lunedì al venerdì, dalle ore 8:20 – 19:05, il sabato dalle ore 8:20 alle 12:35. Matera 5 osserverà l’orario di apertura su 6 giorni lavorativi. Lun/ven 08:20 – 13:45, sabato  08:20 – 12:45.
Questi interventi confermano la vicinanza di Poste Italiane al territorio e alle sue comunità e la volontà di continuare a garantire un sostegno concreto all’intero territorio nazionale. Anche durante la pandemia, infatti, Poste Italiane ha assicurato con continuità l’erogazione dei servizi essenziali per andare incontro alle esigenze della clientela, tutelando sempre la salute dei propri lavoratori e dei cittadini.
L’Azienda coglie l’occasione per rinnovare l’invito ai cittadini a recarsi negli Uffici Postali nel rispetto delle norme sanitarie e di distanziamento vigenti, utilizzando, quando possibile, gli oltre 8.000 ATM Postamat disponibili su tutto il territorio nazionale e i canali di accesso da remoto ai servizi come le App “Ufficio Postale”, “BancoPosta”, “Postepay” e il sito www.poste.it. 

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Tale obbligo ha validità, anche al di fuori del pericolo previsto in concomitanza al verificarsi di precipitazioni nevose o formazione di ghiaccio”.





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