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La voce della Politica
‘’Lagonegro: emergenza democratica’’ |
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22/10/2019 | Riceviamo e pubblichiamo la nota del comitato civico Agorà di Lagonegro
Lettera aperta al presidente della giunta regionale di Basilicata Vito Bardi, al vescovo della diocesi di Tursi-Lagonegro monsignor Vincenzo Carmine Orofino ed alla consigliera di paritá Ivana Pipponzi.
“Lagonegro è una città non solo divisa, ma con fazioni addirittura contrapposte!”. Questa è la dichiarazione, in forma quasi letterale, del Vescovo, Monsignor Orofino, rilasciata in una pubblica assise pochi giorni fa.
E’ la verità, da molti mesi la comunità lagonegrese è divisa sostanzialmente in due fazioni contrapposte, separate da un muro di incomunicabilità. Ma le parti in commedia non sono uguali, le colpe non equamente distribuite: esistono, da una parte le vittime e dall’altra i carnefici.
A Lagonegro, da diversi mesi, qualsiasi voce di dissenso, di opposizione al potente di turno, viene stroncata attraverso l’uso di insulti pesantissimi, ingiurie, gogne umilianti a mezzo social, come dimostrano i vari interventi-post, pubblicati su Facebook. Tali insulti non hanno alcuna attinenza con la dialettica politica, ma cadono sistematicamente nell’offesa personale, con la evidente finalità di determinare l’annientamento della dignità dell’individuo, attraverso l’evocazione di atti e situazioni, del presente o del passato, veri o presunti, che riguardano la sfera individuale, a volte molto intima. Ci chiediamo: come possono essere acquisite notizie sulla fedina penale di alcune persone? Ed ancora: come è possibile ricevere informazioni circa lo stato patrimoniale e fiscale di una persona? Si è arrivati, addirittura, ad esprimere concetti, interpretati dai più, come allusioni omofobe (vedi trascrizione in basso) oltre ai numerosi commenti sessisti riguardanti l’aspetto fisico ed altro di una donna in particolare. Tali insulti, anche se espressi senza precisare il bersaglio, per evitare denunce per diffamazione, in una piccola comunità, sono facilmente riconducibili alla vittima offesa, dunque colgono bene l’obiettivo di umiliare ed esporre al pubblico ludibrio, con l’inevitabile conseguenza di soffocare il dissenso e la libera espressione, a meno che la stessa non sia di plauso al potere costituito.
26/8/2018 Francesco Piro “qualche pachiderma deformato conserva gli screenshot…….mettili in cassaforte dopo che ti si pei pulito il c…o, anche se non ti bastano, considerata la grandezza
Francesco Piro: “Scombussolati che hanno e continuano a fare utilizzo di sostanze stupefacenti, che hanno danneggiato le loro cellule celebrali (sic) che hanno indotto ad atti estremi chi gli stava, purtroppo, vicino…di queste larve parliamo (con tutto il rispetto delle larve che sono sicuramente più rispettabili e profumate)
Francesco Piro: “...soprattutto per gli esagerati stupefacenti assunti negli anni passati…
Francesco Piro: …” perché la solita seminatrice di odio, con a suo seguito il solito scombussolato si è divertita a pubblicare…Comprendo che la seminatrice di odio non può divertirsi diversamente….
Francesco Piro: “…M. I. allora fai come me allontana la seminatrice di odio e lo scombussolato starai meglio...portano pure iella…occhioooo!!! (Dopo la risposta nella quale si chiedeva di rispettare due amici così ribatteva): ...dott fammi una cortesia non leggere più i miei post e non entrare nei miei profili.”
Francesco Piro: “ al soggetto che …pubblica post, nell’intento di danneggiare la mia candidatura consiglio di riflettere sul suo passato con particolare riferimento agli anni 90 (seguito dall’immagine di tre siringhe)”
Vito Di Lascio: “Ohimé Francé …ti occupi di menomati e insipienti.”
Francesco Piro: “ Menomati (seguito da faccine che ridono)”
Francesco Piro: “… (riferito ai volantini messi nelle cassette postali nelle passate recenti elezioni comunali) …se non viene a riprendersi quella “ spazzatura”……, contestualmente ai mandanti, la vado a prendere a calci nel s……”
Francesco Piro: “…un “poveretto” con problemi esistenziali e non solo ha pubblicato questa mia foto dove si vede il mio nome, ma non la mia persona…mi ero allontanato per andare in bagno… magari gli sarebbe piaciuto di venire con me…(emoticon disgustate)!!! VOMITEVOLE…”(tale commento era riferito chiaramente ad un ragazzo che aveva postato una foto scattata personalmente durante il Consiglio Regionale, dai banchi riservati al pubblico, dunque si coglie nettamente il riferimento omofobo.).
Francesco Piro: “ Frà non leggo cosa ha scritto il soggetto (riferendosi alla persona che risponde ad un post su un altro profilo) ma non ci perdere tempo… trattasi di finti buonisti in cerca di gloria postpensionamento... anche se mi dicono che pensionamento non è…”
13/10/2019 Francesco Piro: “ …. Strano paese il nostro… i medici in pensione continuano ad esercitare la professione ( percependo il loro compenso in nero?) giustificandosi dietro un falso travestimento di benefattori di deboli ( dei bambini…)………ex galeotti che consumavano sostanze stupefacenti …… nonché istigatori al suicidio di sventurate ragazze… presunti evasori… rei nei confronti dello stato e dei poveri cittadini che pagano le tasse… giovanotti che fanno outing sulla propria omosessualità.”
Francesco Piro: “mi mandano screen del solito tossico/scombussolato condannato per stupefacenti…..Invidioso di chi? Del tossico, della Pakiderma, della banda bassotto e delle minkiate di una mezza ridicola associazione… in settimana pubblicheremo atti e documenti e foto e a maggio gli faremo un TSO urgente!”
Dopo la pubblicazione del manifesto da parte del gruppo “Lagonegrese possibile”
Francesco Piro: “... a difesa del tossico scende in campo, guarda un po’ chi? “
Queste sono solo alcune delle frasi offensive pubblicate dal Consigliere Regionale di Basilicata, Francesco Piro, in post e commenti sul social Facebook, taggando persone (ossia diffondendo o facendo diffondere gli stessi su profili di amici, facendoli diventare virali), mentre a rincarare la dose pensano uomini e donne a lui vicini, i quali fanno da cassa di risonanza ed aggiungono offese ad offese.
E’ ammissibile che la dialettica politica si riduca a questo? Quale donna, ragazzo, padre o madre di famiglia sarebbe disposto a rischiare questa gogna, che comporta sofferenze anche per la propria famiglia, solo per poter semplicemente esercitare il proprio diritto democratico, sancito dalla Costituzione, alla libera espressione, all’associazione, alla scelta politica libera?
Un consigliere regionale non è al di sopra delle regole, ha doveri e responsabilità maggiori rispetto all’uomo comune, egli rappresenta le istituzioni e il popolo! E’ normale che utilizzi questo tipo di condotta?
Tanta gente di Lagonegro è intimorita, ha paura di esprimere le proprie idee. Le elezioni comunali del maggio scorso si sono svolte nel momento più critico di questa contrapposizione. Non bastando la lista unica e la lista civetta, provvidenzialmente naufragata per vizi di forma, i toni si sono estremizzati, e chi spiegava le proprie ragioni del non voto, unico modo per contrastare democraticamente la lista in campo, per via del quorum, veniva criminalizzato ed indicato quale nemico del “popolo lagonegrese”, strategia utilizzata negli stati dittatoriali. Fu lì che nacque il nostro comitato, definito “anonimo” strumentalmente da alcuni, ma di cui ci siamo assunti sempre la paternità, anche se si è costituito formalmente in tempi successivi. La campagna è stata durissima, persino dei semplici volantini, i soliti delle solite campagne elettorali, venivano definiti “abusivi” e si faticava a trovare chi li distribuisse, anche perché, persino costoro, venivano insultati via social ed avevano paura.
Avremmo potuto rispondere con la stessa moneta, visto che nessuno dei nostri avversari si è materializzato da un nugolo di polvere di stelle e tutti hanno un passato, con vizi nascosti e pubbliche virtù. A volte è sembrata veramente la strada più facile, parlare del peccato senza far nome del peccatore ma sapendo che, proprio dal peccato, tutti lo avrebbero individuato; alludere a vecchie vicende, silenziate in superficie, ma mai sopite, roba pruriginosa, roba da malelingue. No, non lo abbiamo fatto, non solo perché non siamo soliti usare l’insulto come arma politica, ma anche perché se altri non hanno pensato ai nostri ragazzi, ai nostri figli e nipoti, noi ci siamo preoccupati per i loro, per quelli di tutti!!!
Tuttavia non è servito, ormai a Lagonegro non si respira più: o ci si allinea al potere o, se non si vuole finire nel tritacarne mediatico, si tace, facendo la figura dei pavidi anche davanti a coloro per cui dovremmo essere figure di riferimento.
Ciò è dimostrato soprattutto dall’ultimo episodio, verificatosi in queste ore a seguito della pubblicazione di un volantino da parte del gruppo politico “Lagonegrese Possibile”. Si è trattato, in buona sostanza, del primo tentativo di difesa, nella speranza di riportare nell’alveo democratico il dibattito politico, richiedendo rispetto per la dignità dell’individuo. La risposta si è tradotta in una pioggia di querele per danno di immagine. Immagine? Quale immagine offrono i post prima menzionati? E’ in ossequio a quegli atteggiamenti che i consiglieri regionali hanno espresso solidarietà, con il rischio di legittimarli?
Si aggiunga a tutto ciò, una stampa benevola, a prescindere, con il potere costituito, anche senza aver conosciuto i fatti.
Quanto descritto ha indotto il nostro comitato a rivolgerci alle autorità in indirizzo: il Presidente Bardi, in quanto, fra le altre cose, garante dei diritti civili democratici nella regione Basilicata, il Vescovo Orofino, in veste di inviato della Chiesa, per pacificare ed aiutare a ristabilire il rispetto fra componenti della comunità, e le responsabili delle Pari Opportunità e delle Parità, quali soggetti atti a garantire il rispetto dei diritti e la pari dignità di genere.
Auspichiamo un sollecito intervento di tali autorità, orientato a conoscere e ristabilire la verità, attraverso l’analisi dei numerosissimi documenti di cui disponiamo, completi di data di pubblicazione, prove documentali che saranno fornite all’Autorità Giudiziaria per i provvedimenti del caso, a dimostrazione di quanto da noi segnalato in merito ai comportamenti rappresentati, che hanno avuto inizio a far tempo dall’agosto 2018 e si sono protratti fino ad oggi, in maniera costante e continuativa. Preghiamo inoltre, le stesse a farsi parte diligente per bonificare una situazione poco assimilabile ad una normale convivenza civile.
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