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Basilicata sempre più…set: “La Lupa” da Verga ai Sassi |
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21/03/2012 | Tratto dall’omonima novella di Giovanni Verga, “La Lupa” è uno dei capolavori di Alberto Lattuada.
Lattuada prende i personaggi e la storia verghiana e li ambienta in Basilicata, a Matera, durante il secondo dopoguerra, nel 1953 per la precisione, anziché nell’800.
Sullo sfondo si muovono i Sassi, che diventano, per l’occasione, un diroccato paesino siciliano.
Nel villaggio dove viveva la chiamavano la Lupa perché non era mai sazia delle relazioni che aveva con gli uomini; le donne avevano paura di lei perché perché attirava, con la sua bellezza, i loro mariti e i loro figli, anche solo guardandoli. Di ciò soffriva la figlia, Maricchia, che sapeva che non avrebbe trovato marito. La Lupa si era innamorata di un giovane, Nanni, che mieteva il grano con lei, lo guardava avidamente e lo seguiva; una sera gli dichiarò il suo amore e lui rispose che voleva in sposa Maricchia ; allora ella se ne andò via per ripresentarsi ad ottobre per la spremitura delle olive e gli offrì in sposa Maricchia, ovviamente Nanni accettò. Maricchia non ne voleva sapere, ma la madre la costrinse con le minacce. Maricchia aveva dato dei figli a Nanni e la Lupa aveva deciso di non farsi più vedere, anche perché lavorava molto durante la giornata. Un pomeriggio caldo svegliò Nanni che dormiva in un fosso e gli offrì del vino, egli la pregò di andarsene via, ma lei tornò altre volte, incurante dei divieti di Nanni. Maricchia era disperata, accusava la madre di volerle rubare il marito, andò anche dal brigadiere, Nanni lo supplicò di metterlo in prigione pur di non rivedere la Lupa, ma ella non lo lasciava in pace. Poco tempo dopo Nanni prese un calcio al petto da un asino e stava sul punto di morire. Il prete si rifiutò di di confessarlo se la Lupa fosse restata; se ne andò, ma visto che Nanni sopravvisse, continuò a tormentarlo. A quel punto Nanni minacciò di ucciderla. La lupa gli si presentò ancora davanti e Nanni, esasperato, la uccise senza che lei opponesse resistenza.
Ciò che Lattuada intraprende nel film è un viaggio d’osservazione del corpo e della sessualità femminile, che lo accompagnerà in tutta la sua filmografia. La forza della figura femminile rende, per la prima volta, esplicito l’aspetto della sottomissione dell’uomo, il quale tende sempre al raggiungimento di un suo fine senza avere scrupoli di natura morale: la proprietà, il denaro, il delitto e la vendetta.
Nicoletta Fanuele |
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