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Andrea Avellino, un Santo della terra di Basilicata

10/08/2016

In occasione del Giubileo Straordinario della Misericordia, le Spoglie di sant’Andrea Avellino, teatino, che riposano da sempre nella Basilica di San Paolo Maggiore di Napoli, ritorneranno, per la quarta volta in quarantasei anni, nel suo paese natale.
Quattro sono state le peregrinationes a Castronuovo di Sant’Andrea: dal 30 maggio 1970 al 14 novembre 1971; dal 6 ottobre al 12 novembre 1990; dal 19 maggio al 15 settembre 2007.
La traslazione delle Spoglie avverrà il prossimo 10 agosto. L’urna partirà dalla basilica napoletana alle 15 e giungerà in serata nel paese lucano, dove resterà fino al 7 novembre prossimo nella Chiesa parrocchiale “Santa Maria della Neve”.
Sono previste due brevi fermate a San Brancato di Sant’Arcangelo e a Roccanova, prima di giungere nel paese lucano. All’arrivo, previsto per le 21 in località Monte Catuna (Croce Santa), l’urna sarà portata in processione, attraversando tutto il paese, fino alla Chiesa Madre, dove alle 22.30 sarà celebrata la Santa Messa. Sull’altare ci sarà una tovaglia disegnata dall’artista Enrico Pulsoni.
Giovedì 11 agosto le Spoglie saranno portate in processione fino al Largo S. Andrea e alle 19.30 sarà celebrata la Santa Messa da S.E. Vincenzo Carmine Orofino, vescovo di Tursi Lagonegro.

Sant’Andrea Avellino nacque nel 1521 a Castronuovo, in Basilicata.
Il Consiglio Comunale del paese lucano, il 31 gennaio 1863, deliberò di aggiungere al nome del paese, Castronuovo, di S. Andrea, per onorare il suo più grande cittadino e legarlo indissolubilmente alla sua terra di origine.
Trasferitosi a Napoli per studiare legge all’università, Andrea Avellino entrò nella comunità teatina, fondata da Gaetano Thiene e Gian Pietro Carafa, il quale fu poi eletto papa col nome di Paolo IV, nel 1555.
Sant’Andrea Avellino è vissuto a Napoli per circa sessant’anni, la città partenopea è stata la sua seconda patria. Ha fatto il suo apostolato anche a Milano e a Piacenza.
Fino a tarda età, e gravemente sofferente, andava in giro con ogni tempo per visitare e confessare i suoi penitenti.
Padre Andrea considerò la corrispondenza un “dialogo a distanza” e un mezzo efficace per dare continuità alla direzione spirituale iniziata nella confessione. Con questa convinzione scrisse migliaia di lettere; più di mille sono conservate in San Paolo Maggiore.
La mattina del 10 novembre 1608, mentre si apprestava a celebrare la Santa Messa, ai piedi dell’altare ebbe un colpo apoplettico e la sera stessa spirò.

Come dice Vittorio Messori, uno dei principali autori cattolici italiani “Da questa morte (la più bella per un sacerdote come lui, innamorato della divina liturgia) nacque il culto: fu invocato come difensore dalle morti improvvise, fu pregato come intercessore perché la morte non ci colga impreparati, perché si abbiano il tempo e le forze per ricevere i tre sacramenti pegni di salvezza . La confessione, l’eucaristia, l’unzione degli infermi”.

Era famoso in Italia e all’estero e considerato santo quando era ancora in vita.
Fu beatificato da papa Urbano VIII il 10 giugno 1625. Venne proclamato nono patrono di Napoli il 25 settembre 1625 e la sua statua d’argento, secondo la tradizione napoletana, partecipa alla processione in onore di San Gennaro.
Fu canonizzato da Clemente XI il 22 maggio 1712, in San Pietro.
Numerose sono le città di cui è patrono. In Canada, una piccola cittadina, fondata 150 anni fa, dove vivono 3.500 persone, si chiama Saint André Avellino, in suo onore.
La presenza delle Spoglie e il Giubileo della Misericordia sono una buona occasione, per tutti i lucani, per rendere omaggio a Sant’Andrea Avellino, Santo della Chiesa universale conosciuto e pregato in tutto il mondo.
Si ricorda che nell’Anno Santo della Misericordia, come da decreto emanato dal Vescovo di Tursi-Lagonegro il 10 novembre 2015, è possibile ottenere l’Indulgenza plenaria visitando in forma di pellegrinaggio la chiesa parrocchiale di "Santa Maria della Neve" di Castronuovo di Sant’Andrea - dove verranno conservate le Spoglie del Santo - ogni giorno, dal 5 giugno all’11 settembre 2016.

I castronovesi si stanno preparando per accogliere in modo solenne le sue Spoglie. Faranno trovare il paese addobbato e festante.



Nicola Arbia



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