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Domani, gran finale della rassegna i concerti del conservatorio |
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30/10/2014 | Si chiuderà domani alle ore 18, con l’originalissima formula di un doppio, diverso ma parallelo evento organizzato presso il Museo Archeologico Nazionale in Palazzo Loffredo e presso l’Auditorium del Conservatorio, l’edizione 2014 dei CONCERTI DEL CONSERVATORIO GESUALDO DA VENOSA DI POTENZA, fitta locandina di 24 appuntamenti che, con successo e nell’arco di un unico mese, ha visto alternarsi in qualità di protagonisti in palcoscenico allievi, ex alunni e docenti della prestigiosa istituzione musicale potentina diretta dal Maestro Umberto Zamuner.
Diversissime le due proposte: nella sede del MUSEO ARCHEOLOGICO NAZIONALE in Palazzo Loffredo sarà di scena L’Ensemble Barocco Pro Gesualdo, formato e diretto da Pasquale Tronnolone, titolare della cattedra di oboe, accanto ad Adriano Gianfredi (oboe), Carlo Tronnolone e Fabrizio Albano (violini), Rosalba Potenza (viola), Ugo Tronnolone e Gianpaolo Tanese (violoncelli), Bruno Pace (contrabbasso) e Alessandro Giusto (clavicembalo) per un prezioso capitolo interamente dedicato al primo Settecento veneziano, dal titolo “L’OBOE NELLA SERENISSIMA”. Nel programma d’ascolto, due Concerti a cinque di Tomaso Albinoni (op. 9 n. 3 e n. 12), il Concerto per oboe in re minore di Alessandro Marcello reso celeberrimo per l’impiego dell’Adagio nel film diretto nel 1970 da Enrico Maria Salerno “Anonimo Veneziano”, più due Concerti di Antonio Vivaldi, rispettivamente in re minore (F. VII, n.1) e do maggiore (F. VII, n. 3).
Dedicato al “NOVECENTO FRANCESE DA CAMERA” e all’organico del duo pianistico, l’altro gran finale previsto nell’AUDITORIUM DEL CONSERVATORIO “CARLO GESUALDO DA VENOSA” vedrà invece avvicendarsi tre differenti coppie di interpreti ai due pianoforti: Romualdo Lucchi e Sante Bruno per una vera e propria rarità, i “Sei studi a forma di canone” op. 56 di Robert Schumann nella versione per duo pianistico di Claude Debussy. Quindi, a seguire, Sergio De Simone e Michelangelo Carbonara eseguiranno “En blanc et noir” di Debussy mentre, in chiusura, lo stesso direttore Umberto Zamuner e Olga Zdorenko daranno forma e suono alla Suite di racconti “Ma mère l’oye” firmata nei primi anni del secolo Ventesimo da Maurice Ravel.
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